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AFGHANISTANL'incubo di una squadra di calcio giovanile bloccata in Afghanistan

02.09.21 - 19:51
Delle giovani calciatrici non sono riuscite a lasciare il Paese: l'attentato all'aeroporto le aveva bloccate all'ultimo
keystone-sda.ch
L'incubo di una squadra di calcio giovanile bloccata in Afghanistan
Delle giovani calciatrici non sono riuscite a lasciare il Paese: l'attentato all'aeroporto le aveva bloccate all'ultimo
Una missione internazionale partita dagli Stati Uniti ha preso il via, per portarle in salvo

KABUL - Dal sogno del calcio, all'incubo della guerra, degli attentati, e della paura.

Una squadra di calcio afghana di ragazze tra i 14 e i 16 anni è da giorni intrappolata in Afghanistan, tra attentati e una speranza di fuggire che si affievolisce ogni momento di più. Settimana scorsa erano ad un passo dal lasciare il Paese, quando l'attentato suicida che all'aeroporto di Kabul ha provocato la morte di 169 afghani e 13 statunitensi ha nuovamente bloccato tutto, costringendole a spostarsi nuovamente, per tentare di mettersi al sicuro.

«Sono devastate. Si sentono senza speranza, considerando la situazione in cui si trovano», ha raccontato all'agenzia di stampa AP Farkhunda Muhtaj, capitano della squadra nazionale femminile afghana, che vive in Canada. Muhtaj è in contatto con le ragazze, e sta cercando, per quanto possibile, di trasmettere loro un po' di speranza, di mantenere la calma.

La speranza delle ragazze, le cui vite sono in pericolo semplicemente perché hanno scelto di praticare lo sport che amano, è riposta ora in una missione internazionale, partita dagli Stati Uniti, che sta tentando di portarle in salvo. Si tratta di una coalizione di ufficiali dell'esercito USA, membri del Congresso, e gruppi umanitari, ma anche altri Paesi come Australia, Francia e Qatar hanno espresso interesse ad aiutare.

«Sono solo delle ragazze, che dovrebbero giocare in giardino, con i loro amici. Invece, si trovano in questa situazione, per non aver fatto altro che giocare a calcio», ha commentato Robert McCreary, un ex funzionario della Casa Bianca. «Dobbiamo fare tutto il possibile per portarle al sicuro».

L'attentato suicida all'aeroporto sarebbe stato effettuato da militanti dello Stato Islamico, rivali dei talebani. Quest'ultimi, lo ricordiamo, stanno cercando di presentarsi al mondo con una nuova immagine, ma la vaghezza mostrata finora nei confronti delle donne - sebbene non abbiano ancora emesso leggi repressive - preoccupa in molti.

Secondo Muhtaj, ad esempio, le ragazze e le loro famiglie potrebbero essere prese di mira anche dai talebani, e non solo perché alle donne e alle ragazze è vietato fare sport, ma anche perché erano sostenitrici delle ragazze e membri attivi delle loro comunità. Ciononostante, McCreary ha esortato i talebani a facilitare l'uscita del gruppo, per mostrare anche nei fatti la loro «buona volontà».

Intanto, negli ultimi giorni, ci sono stati cinque tentativi - falliti - di salvare le ragazze, mentre venivano spostate da un luogo all'altro per la loro sicurezza. Uno sforzo complicato, vista anche la dimensione del gruppo: 133 persone, tra i membri della squadra giovanile e i famigliari. Molti, inoltre, non hanno passaporti o altra documentazione necessaria per imbarcarsi su voli civili da Kabul.

Con l'ultimo aereo statunitense partito martedì, e la chiusura del ponte aereo, sono centinaia di migliaia le persone che non hanno trovato posto sui mezzi della coalizione occidentale, e la cui speranza di fuggire è ora ridotta al lumicino. Da qui l'appello di Save the Children, che vuole iniziare al più presto gli interventi umanitari nel Paese con aiuti salvavita, in particolare rivolti ai bambini, alla luce della «crescente preoccupazione per la devastante crisi umanitaria in corso in Afghanistan». 

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COMMENTI
 

ceresade36@gmail.com 3 anni fa su tio
Tutti stiamo vivendo un un'incubo Ogni matina non è la stessa cosa diventata una vita triste strasante difficile per tutti le persone
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