Lo stato insulare ha da poco confermato il suo primo caso di contagio dall'inizio della pandemia. L'isola è in lockdown
NUKU'ALOFA - Erano rimasti ufficialmente in cinque, come le dita di una mano, ma uno di questi si è "ritirato". Si tratta di Tonga, lo stato insulare polinesiano che ha registrato il primo caso confermato di Covid-19 dall'inizio dell'emergenza pandemica.
A "violare" la lunga resistenza della bolla è stato il rientro sull'isola di Tongatapu, la più vasta del Paese, di un uomo (vaccinato) proveniente da Christchurch, in Nuova Zelanda. Lui, al pari delle altre 214 persone rimpatriate che si trovavano a bordo dello stesso aereo, è stato posto in quarantena. Al momento della partenza, ha sottolineato il ministero della Salute neozelandese, tutti erano stati testati con esito negativo.
La conferma dello sbarco del coronavirus a Tonga ha spinto le autorità a dichiarare in lockdown, per una settimana, l'isola principale dell'arcipelago. «Dobbiamo usare questo tempo per prepararci nel caso ci fosse la conferma di altre persone colpite dal virus», ha spiegato il primo ministro tongano Pōhiva Tu‘i‘onetoa parlando alla stampa locale.
Lo sprint delle vaccinazioni: dal 35% al 62%
Nel Paese oceanico, che conta poco più 100mila abitanti, solamente un terzo della popolazione risultava completamente vaccinata fino alla scorsa settimana. Ma la notizia del primo contagio confermato in patria si è rapidamente tradotta in un piede sull'acceleratore nella corsa alla vaccinazione, come testimoniato anche dalle lunghe code segnalate fuori dai centri vaccinali. E le ultime cifre comunicate dalle autorità sanitarie dello stato insulare parlano chiaro: quel 35% si è trasformato in un 62%, mentre l'88% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
Ne restano solo quattro
Il primo caso di Tonga depenna il nome del Paese dalla ristretta lista delle nazioni in cui, ufficialmente, il coronavirus non ha ancora messo piede. Nell'elenco rimangono come detto solo altre quattro "destinazioni". Due di queste si trovano anch'esse abbracciate dalle acque dell'Oceano Pacifico, Nauru e Tuvalu. Le restanti invece si collocano in Asia e sono la Corea del Nord e il Turkmenistan. Inutile dire che questi due ultimi casi, trattandosi di due Paesi che non fanno della trasparenza il proprio fiore all'occhiello, hanno sollevato più di una perplessità tanto negli esperti quanto nella comunità internazionale.