Egitto, Iran e Arabia Saudita stanno inaugurando vari progetti per rilanciare il trasporto pubblico sui binari.
La disponibilità finanziaria e le tensioni tra paesi confinanti, complicano però la realizzazione di una rete estesa ed efficiente.
CAIRO - Abbandonate e dimenticate le vecchie linee ferroviarie del Medio Oriente costruite in età coloniale, stanno ora ritrovando la luce. Marocco, Egitto e soprattutto Arabia Saudita hanno intrapreso importanti progetti di valorizzazione delle linee cadute in rovina. I nuovi progetti però incontrano spesso varie difficoltà legate alle tensioni e dell'instabilità della regione. Facciamo il punto.
A seguito del crollo degli imperi coloniali e dell’inizio dei vari movimenti d'indipendenza arabi e nordafricani, le linee ferroviarie sono state abbandonate. Della tratta che collegava Beirut a Damasco non rimane più che ferro arrugginito e binari ridotti in rottami. I nuovi paesi che sono emersi durante il periodo post coloniale, hanno infatti chiuso le frontiere e hanno abbandonato il trasporto ferroviario.
Il ritorno della ferrovia - I mezzi privati sembravano ormai soddisfare tutti i bisogni sia dei cittadini che dei commercianti, rendendo la ferrovia superflua. La situazione ora è cambiata drasticamente. La densità del traffico, l’ingestibile crescita demografica e i cambiamenti climatici stanno favorendo la nascita di vari progetti ferroviari in tutto il Medio Oriente.
«La gente ha bisogno di muoversi più velocemente e in modo più pulito piuttosto che spostarsi su strade trafficate e inquinate», dice Abdel Aziz Aluwaisheg del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC). La nuova linea che collegherà la capitale degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi con la città di Fujairah permetterà di attraversare il paese impiegando esattamente la metà del tempo rispetto al viaggio in automobile. La linea di alta velocità iraniana porterà invece i passeggeri tra Teheran e Esfahan in soli 90 minuti rispetto alle cinque ore attuali.
Le linee metropolitane - Parallelamente alla moltiplicazione delle linee ferroviarie, molte città del Medio Oriente stanno adottando moderni sistemi di trasporto metropolitani. Algeri, Dubai, il Cairo e Teheran dispongono già di una rete urbana. Riyadh e Tel Aviv invece dovranno aspettare ancora un anno per inaugurare la nuova linea.
Le due città sante dell’Islam, la Mecca e Medina, saranno collegate in futuro dal primo treno ad alta velocità dell’Arabia Saudita. L’Egitto non rimane a guardare e ha già annunciato la progettazione di una tratta veloce tra il Cairo fino alla meta turistica della città di Abu Simbel. Progetti e cantieri che faciliteranno quindi i viaggi sia di pellegrini che dei visitatori.
Le paure e i dubbi - Non tutti i paesi però dispongono dei mezzi finanziari per progetti di questa portata. In Iraq, Libano, Libia e Siria, le vecchie linee costruite in epoca coloniale rimarranno ancora a lungo abbandonate. La guerra e l'instabilità dei governi rendono la realizzazione impossibile. Oltre all’aspetto finanziario e l’instabilità della regione, la realizzazione delle linee ferroviarie incontrano i dubbi e le paure dei vari governi.
Molti dei progetti in cantiere si fermano a pochi chilometri dalle frontiere. La nuova linea in Marocco sbatte contro la frontiera algerina, che rimane chiusa. La tratta in Arabia Saudita, che dalla capitale Riyadh collega il nord del paese si ferma a una trentina di chilometri di distanza con la Giordania. I timori di un collegamento troppo rapido e diretto tra la Mecca e Gerusalemme est, zona occupata dalle forze armate israeliane, frenano lo slancio di una linea ferroviaria completa fino alla frontiera.