Innumerevoli i messaggi giunti da ogni parte del mondo
CITTÀ DEL VATICANO - Una giornata di lavoro intensissimo, in cui sono continuati ad arrivare messaggi di auguri da tutto il mondo. L'86/o compleanno di papa Francesco non è stato oggi un giorno diverso dagli altri, se non forse per l'agenda ancora più fitta di impegni, incontri, dichiarazioni, con sullo sfondo sempre l'ombra della guerra in Ucraina e il tema forte della pace, oltre allo spirito di vicinanza ai poveri e agli esclusi.
Quale regalo chiederebbe per questo Natale? «La pace nel mondo. Quante guerre ci sono nel mondo! Quella in Ucraina ci tocca più da vicino, ma pensiamo anche al Myanmar, allo Yemen, alla Siria, dove si combatte da tredici anni...», dice il Papa nell'intervista al quotidiano spagnolo Abc di cui è stata diffusa un'anticipazione di primo mattino e che sarà pubblicata integralmente domani.
Sulla sua frenetica attività nonostante il dolore al ginocchio, Francesco dice ad Abc che «si governa con la testa, non con il ginocchio». Mentre lamenta che, a volte, persone che incontra a Santa Marta fanno intendere di essere suoi amici per i propri interessi: «Sì, a volte mi usano. Ma noi usiamo Dio molto di più, quindi sto zitto e vado avanti».
Sempre di primo mattino, Bergoglio riceve la delegazione del "Premio Madre Teresa", e consegna il segno della sua gratitudine a tre persone che hanno vissuto e vivono la carità verso i poveri. Al francescano siriano Hanna Jallouf, al clochard Gian Piero detto Wué e all'industriale italiano Silvano Pedrollo.
Il suo omaggio è "La carezza di Madre Teresa per i poveri del mondo", una piccola scultura che vuole essere un segno di gratitudine a chi si prende cura degli ultimi, consegnato dal Papa alla presenza di circa 20 sorelle e 20 persone accolte dalle Missionarie della Carità nei loro dormitori.
Nella mattinata di Bergoglio c'è poi una sfilza di altre udienze, tra cui quella al primo ministro sloveno Robert Golob, con cui si parla di temi come l'allargamento dell'Ue ai Balcani occidentali, la situazione in Ucraina e il suo impatto sulla Regione, riferisce la Sala stampa.
O quella al cardinale prefetto delle Cause dei santi, Marcello Semeraro, che autorizza a promulgare ben sedici decreti, tra cui quello sulle "virtù eroiche" del gesuita maceratese Matteo Ricci, pioniere nella Cina della dinastia Ming e tra i maggiori missionari nel Paese asiatico (un atto "per proseguire il dialogo con la Cina", lo definisce il titolo dell'Osservatore Romano), e quello sul martirio dei coniugi polacchi Giuseppe e Vittoria Ulma e dei loro sette figli - uno ancora nel grembo della madre - massacrati dai nazisti «in odio alla fede» il 24 marzo del 1944 perché nascondevano ebrei.
Il Papa vede anche il prelato di Loreto mons. Fabio Dal Cin, il prefetto dei vescovi, card. Marc Ouellet, i seminaristi della diocesi di Roma col cardinale vicario Angelo De Donatis, gli artisti del "Concerto di Natale in Vaticano", che ringrazia «per aver scelto di dedicare questa edizione al tema della pace» e in aiuto dei missionari salesiani che operano in Ucraina.
Innumerevoli i messaggi giunti da ogni parte del mondo e che hanno invaso anche i social. Particolarmente significativo nell'attuale contesto il messaggio giunto da Alexander Lukashenko, fedelissimo alleato di Vladimir Putin, in cui il presidente bielorusso afferma che Minsk e la Santa Sede «stanno facendo molto e devono fare ancora di più insieme per trovare una soluzione sostenibile alla crisi odierna», e di non perdere «la fiducia che gli sforzi congiunti porteranno alla pace e alla tranquillità nella nostra regione».