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GUERRA IN UCRAINAMorto il soldato nordcoreano catturato dagli ucraini

27.12.24 - 09:09
L'intelligence sudcoreana aveva confermato la cattura di un militare ferito appartenente all'esercito di Pyŏngyang
Foto Imago (archivio)
Fonte ATS
Morto il soldato nordcoreano catturato dagli ucraini
L'intelligence sudcoreana aveva confermato la cattura di un militare ferito appartenente all'esercito di Pyŏngyang

KIEV - Le prime immagini apparse su Telegram (non verificabili) mostravano un soldato nordcoreano ferito vicino a un militare ucraino; ma che un combattente dell'esercito di Pyŏngyang fosse stato fatto prigioniero dalle Forze armate ucraine se ne aveva avuta conferma dall'intelligence sudcoreana.

«Nell'ambito degli scambi di informazioni in tempo reale con l'agenzia di intelligence di un Paese alleato, è stato confermato che un soldato nordcoreano ferito è stato catturato», si leggeva in un primo comunicato.

In una seconda comunicazione, lo stesso servizio segreto di Seul annunciava che «è stato confermato, attraverso un'agenzia di intelligence alleata, che il soldato nordcoreano catturato vivo il 26 dicembre è appena morto a causa dell'aggravarsi delle ferite».

Secondo Kiev, 12.000 soldati nordcoreani, tra cui «circa 500 ufficiali e tre generali», sono stati inviati al fronte nella regione russa di Kursk, di cui da agosto l'esercito ucraino occupa diverse centinaia di chilometri quadrati.

Né la Russia né la Corea del Nord hanno mai confermato la presenza di questo contingente a fianco dell'esercito russo. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato di recente che quasi 3.000 soldati nordcoreani sono stati finora uccisi o feriti.

Seul dal canto suo ha stimato lunedì che siano 1.100 i soldati nordcoreani uccisi o feriti. Lo stato maggiore sudcoreano ha reso noto di aver osservato preparativi che fanno credere che Pyongyang voglia inviare nuove unità di rinforzo e droni in Russia.

All'inizio del mese è entrato in vigore uno storico trattato di mutua difesa tra Pyongyang e Mosca, firmato a giugno e che prevede «aiuti militari immediati» in caso di «aggressione armata» da parte di un Paese terzo.

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