Un esperto rassicura sulla situazione vissuta dalla più grande centrale d'Europa: «I russi non vorranno una nuova Chernobyl a due passi»
KIEV - Le riserve d'acqua nel bacino di Kakhovka che alimentano l'impianto di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzia dovrebbero bastare ancora per almeno un mese e mezzo o due, secondo Hryhoriy Plachkov, ex capo dell'Ispettorato per l'energia nucleare ucraino, il cui parere è postato dal Media centre di Ukrinform.
La stessa centrale, secondo Plachkov, dispone infatti di pozzi e altre soluzioni alternative che, insieme alle acque in calo del bacino, formano un livello sufficiente ad alimentare a lungo l'impianto di raffreddamento dei reattori.
Secondo Plechkov, i russi difficilmente vorranno rischiare un disastro come quelli di Chernobyl o di Fukushima così vicino ai loro confini, anche se un fattore pericoloso, secondo l'esperto, potrebbe essere «l'allargamento delle zone attive della centrale».