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MONDOGli sforzi per il clima rovinati dalle nazioni dell'oro nero

09.11.23 - 06:30
Mentre la Cina vuole tagliare la produzione di carbone, l'India mette il freno sull'acceleratore. Verso il «punto di non ritorno».
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Fonte 20 Minuten
Gli sforzi per il clima rovinati dalle nazioni dell'oro nero
Mentre la Cina vuole tagliare la produzione di carbone, l'India mette il freno sull'acceleratore. Verso il «punto di non ritorno».

NEW YORK - Ridurre il consumo di carne, evitare di volare, spostarsi con la bicicletta. I cittadini si stanno sempre più impegnando per diminuire il proprio impatto ambientale e sperare così di invertire la tendenza del cambiamento climatico. Sforzi che tuttavia sembrano vani, quando nel frattempo diversi Paesi stanno pianificando un'espansione massiccia dell'estrazione di combustibili fossili.

Carbone, gas, petrolio

Mentre la crisi climatica avanza e procede verso il cosiddetto «punto di non ritorno», sono tanti e forse troppi i grandi produttori di combustibili fossili che stanno lavorando per ampliare l'estrazione di questi elementi nei prossimi anni. È la conclusione a cui è giunto lo studio "Production Gap" delle Nazioni Unite che esamina la discrepanza tra le promesse dei governi di ridurre la produzione di combustibili fossili e l'effettivo livello di produzione globale e il suo impatto sul clima. Lo fa dal 2019 e per questo 2023 descrive un quadro particolarmente desolante.

Lo studio ha preso in esame 20 Paesi che insieme sono responsabili dell'84% delle emissioni di CO2 nel 2021 - 17 dei quali si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra in misura tale da non far aumentare ulteriormente la temperatura.

Promesse non mantenute

Tuttavia, i piani delle cosiddette «petrocrazie», le cui economie dipendono principalmente da gas, carbone o petrolio, non sono affatto in linea con la politica climatica e con le promesse che i capi di Stato amano fare davanti a un pubblico riunito. In base alla quantità di combustibili fossili che possono essere bruciati senza superare l'obiettivo di 1,5°C concordato a livello internazionale, le petrocrazie stanno pianificando di produrne molti di più. «I combustibili fossili faranno andare in fumo gli obiettivi climatici», avverte il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel rapporto.

I volumi di produzione previsti per il carbone, ad esempio, superano di ben il 460% le quantità possibili nell'ambito dell'obiettivo di 1,5°C. Per il gas si prevede di produrre l'83% in più di gas naturale e per il petrolio greggio il 29% in più rispetto a quanto è consentito bruciare secondo l'obiettivo concordato. Anche molte aziende svizzere potrebbero essere in parte responsabili di questo fenomeno attraverso i loro investimenti.

Le nazioni con più responsabilità

L'India (carbone), l'Arabia Saudita (petrolio) e la Russia (carbone, petrolio e gas) sono responsabili di gran parte delle emissioni di carbonio derivanti dalla produzione prevista. Tuttavia, anche il Canada e gli Stati Uniti vogliono produrre molto più petrolio in futuro, così come gli Emirati Arabi Uniti, che ospiteranno la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 alla fine di novembre.

Lo studio evidenzia il divario tra le promesse politiche e le realtà economiche nella crisi climatica: sebbene le petrocrazie giurino di fare la loro parte per combattere il riscaldamento globale, concedono in larga misura allo Stato e ai giganti privati dei combustibili fossili libertà d'azione quando si tratta di generare miliardi di franchi da fonti energetiche. Gli esperti delle Nazioni Unite chiedono dunque un piano coordinato a livello internazionale per eliminare gradualmente i combustibili fossili.

L'India accelera sul carbone

In alcune aree, le petrocrazie stanno riducendo la loro produzione, ma questo è immediatamente compensato da aumenti: la Cina e gli Stati Uniti vogliono ridurre la loro produzione di carbone per un totale di 10,4 exajoule - ma l'India vuole estrarre 10,7 exajoule in più di carbone in futuro. Con il Regno Unito, la Cina, la Norvegia e la Germania, solo quattro dei Paesi analizzati prevedono di ridurre complessivamente la produzione di combustibili fossili.

Anche nel contesto dell'obiettivo dei 2°C, è probabile che i Paesi interessati estraggano in futuro molti più combustibili fossili di quanto sarebbe consentito per raggiungere l'obiettivo. L'obiettivo prevede di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei due gradi Celsius entro il 2100 rispetto ai livelli preindustriali. Anche questo limite è stato criticato come inadeguato da diversi esperti in passato.

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COMMENTI
 

LaLussy 12 mesi fa su tio
Qualcuno mi sa dire come andranno i rappresentanti delle "Nazioni Unite", in Quatar, alla conferenza per il clima??? 😑

Granzio 12 mesi fa su tio
Allora in Svizzera smettiamola con l'isteria del pareggio delle emissioni entro il 2050, ma prendiamoci il tempo per fare le cose bene, con calma e senza buttare miliardi nel vespasiano.

Righe76 12 mesi fa su tio
Per quanto mi riguarda i 12 km di coda ai due portali del Gottardo sono diventati quasi una regola, quindi chi è che fa questi famigerati sforzi per il clima?? Tutti fr oc i con il c ul o degli altri! Nessuno in realtà fa proprio nulla! Io per primo.

Daligar 12 mesi fa su tio
Dobbiamo scegliere: A) lottiamo, facciamo il massimo per ridurre i consumi, facciamo rivoluzioni rivolte e lotte politiche o B) mandiamo aff. i governi e ce ne freghiamo altamente di tutte le regole e vedremo il mondo morire decenni prima del "previsto"

Nexx 12 mesi fa su tio
Ripetete con me: la mia panda inquina, la mia panda inquina 🤣

Keope1963 12 mesi fa su tio
Risposta a Nexx
Anche le mie scoregge

Tracy 12 mesi fa su tio
Risposta a Keope1963
La mia vecchia Rav 4 di 25 anni inquina ma é una b o m b a, cosi come Io inquino ma sono una b o m b a e lasceremo questo vecchio mondo super-inquinato da p e c ca t o r i consapevoli 🤣🤣🤣

Keope1963 12 mesi fa su tio
Risposta a Tracy
L’unica cosa che ci resta da fare è sdrammatizzare perché purtroppo alle belle parole non seguono mai i fatti. Egoisticamente parlando sono contento di aver già 60 anni e di non essere un giovane adesso. Io non uso molto l’auto ma tanti devono per forza.. poi un carro armato in Ucraina non credo abbia il catalizzatore .. ecc ecc .. ormai 🤷‍♂️

Tracy 12 mesi fa su tio
Risposta a Keope1963
. 👍🤣🤣🤣👏👏

Keope1963 12 mesi fa su tio
L’umanità si comporta con il pianeta terra come le cellule cancerogene in un organismo vivente. Siamo al capolinea!

Tracy 12 mesi fa su tio
E noi, da bravi bambini paghiamo fior di soldi pe salvare il clima! Se questa non è una presa in giro cosa è? Sarebbe da andare in piazza con i forconi, altro che fare i primi della classe🤷🏼

Keope1963 12 mesi fa su tio
Presto senza dover guardare un film avremo la possibilità di assistere all’apocalisse. Secondo me è già in atto ma non è così spettacolare come nei film di Hollywood. Acidità degli oceani che diventano lentamente ma inesorabilmente sempre meno accoglienti per le specie viventi, inquinamento atmosferico, del suolo e dell’acqua. Sovrappopolazione e avidità, conflitti di ogni genere e purtroppo anche armati con una recrudescenza di guerre tra nazioni…sono i nostri migliori ingredienti per il continuo scempio attuato sul pianeta. Noi occupiamo uno spazio temporale infimo nella storia del pianeta terra, sul quale le estinzioni di massa per cause naturali ci sono comunque sempre state, ora noi stiamo facendo attivamente il necessario per stimolarne una.

Golf67 12 mesi fa su tio
Chi si sveglia ora e si scandalizza sugli interessi che ruotano attorno all’oro, da una figuraccia. E sarà ancora peggio perché nazioni come l’Arabia Saudita da te ha dichiarato la volontà di accaparrarsi il più possibile. Squadre di calcio per fare affari in Europa, Expo 2030, mondiali di calcio, città costruite da zero, investimenti in tutte le nazioni, così che poi saranno tutti ai loro piedi. Sveglia, siamo già alla frutta. Cambiare? Certo, usiamo altri tipi di energia..certo, anche lì siamo in ritardo, le lobby hanno già allungato i tentagli. Soluzioni? Non ne ho e non so chi realmente ne potrà avere..

carlo56 12 mesi fa su tio
Forse ci stiamo svegliando dall’ubriacatura idealista sul clima? Non c’è nulla di nuovo e che non fosse ampiamente prevedibile con un minimo di buon senso e logica in questo articolo. È fondamentalmente solo l’europa ad impegnarsi concretamente per il clima, vale a dire meno del 10% del pianeta. I motivi sono tanti ed alcuni sono anche rilevanti. In primis noi siamo paesi ricchi che hanno raggiunto un benessere standard dopo decenni di saccheggio del pianeta e possiamo permetterci il costo della transizione energetica. Altri paesi sono lontanissimi da questa situazione e stanno ancora lottando per un cibo sicuro, una sanità garantita o per la pace. Con questi problemi l’ambiente certamente viene per ultimo. Poi ci sono le regioni del mondo che vedono nel cambiamento climatico una bella novità: pensate a chi vive in territori come la Siberia che sta acquisendo un clima vivibile. E poi ci sono parti di mondo che per svariati motivi non hanno le nostre sensibilità e necessità. Perché noi occidentali abbiamo un bel vizietto: ci crediamo l’ombelico del mondo, crediamo sempre di essere noi nel giusto, di sapere solo noi quello che va fatto, crediamo che le nostre sensibilità siano uguali a quelle di tutti, ma non è così. I 9/10 del mondo non la pensa come noi, non ha le nostre priorità e le nostre necessità. Perciò bene se facciamo i sacrifici per migliorare il nostro ambiente ma attenti a non credere che servirà per il pianeta perché il pianeta non siamo noi.

W.Bernasconi 12 mesi fa su tio
Risposta a carlo56
Concordo con tutto quello che ha scritto!

s1 12 mesi fa su tio
Risposta a carlo56
commento interessante, ma avrei una domanda: al di là della propaganda e delle speculazioni finanziarie, cosa si sta facendo concretamente in europa per il clima/pianeta? e come sono misurati, se ci sono i risultati di questo impegno dell'europa?

Eureka 12 mesi fa su tio
Noi saremo i primi della classe a provarci in ogni maniera e probabilmente anche a riuscirci (non che io sia favorevole)...poi verranno gli EU ci diranno: Bravi! Ora aiutateci economicamente a mettere a posto gli altri 27 paesi dell'EU con un po' di capitali! E non potremmo dire NO, se viene acconsentito l'accordo. Infine, tra 20 anni uno dell' EU ammetterà e renderà pubblico che le batterie per l'approvvigionamento dell'elettricità (eolica, geotermica, solare...etc) non si riescono a smaltire, costano troppo e si fà la fine che ha fatto il GAS...20 anni fà tutti a mettere a posto con il GAS il riscaldamento di casa e dopo 20 anni...non va più bene.

Tomino 12 mesi fa su tio
Ci vorrebbe un coordinamento internazionale vincolante, è inutile che spegniamo il motore al semaforo e poi c è chi fa le piste di sci nel deserto e le centrali a carbone. Poi arrivano le notizie di uragani e alluvioni e dissstri tutti lì a dire cambiamento climatico. Un po di coerenza ma però tutti non random.

carlo56 12 mesi fa su tio
Risposta a Tomino
lo può fare solo qualcuno con il nostro stesso interesse ma con le spalle larghe, la capacità economica per finanziare la cosa ad altri e un esercito temibile per far pressione e “convincere” i reticenti, cose queste che in europa (siamo gli unici con questa preoccupazione e che provano a cambiare, oltre all’ONU che è un organismo ormai obsoleto ed inutile) non ha nessuno.

skypuma 12 mesi fa su tio
Non vi preoccupate la natura ci ridarà tutto in dietro con gli interessi! Più cataclismi, più pandemie, più morti e quindi, automaticamente, riduzione dell'impatto ambientale!

Roggino 12 mesi fa su tio
O ci pensiamo noi (umani) o ci penserà madre natura, ovviamente se ci pensa madre natura non sarà per nulla piacevole.

Fogliani 12 mesi fa su tio
Risposta a Roggino
Si , ci penserà madre natura

s1 12 mesi fa su tio
la menzogna colossale della co2 va -per ora- a picco davanti agli interessi commerciali...e ai reali bisogni del mondo reale: il mondo non va avanti senza l'energia che lo spinge avanti.. senza il diesel e senza la carburante per navi, per i trasporti in genere e per fare funzionare le industrie si ferma tutto. la propaganda e le falsità si fermano davanti al mondo reale. ma a parte questi dettagli...non ci fosse la biologia e la chimica organica...fotosintesi, ciclo di krebs, fitoplancton che spiegano la reale e fondamentale importanza della co2... vabbeh mettiamoci comodi e aspettiamo l'attacco all'h2o

CJ 12 mesi fa su tio
Sempre detto …. 2/3 del mondo non ha nessuna voglia o interesse o possibilità di cambiare … e non cambierà se non in peggio si intende …. Quindi che si fa ? Se il problema è la co2 estraiamola dal aria e stocchiamo in profondità oppure accettiamo che la a temperatura salirà e i ghiacciai si scioglieranno del tutto … senza troppi strarnazzamenti sui media … la cosiddetta green economy è il più grande business del secolo a scapito del ceto medio baso però ….

daniele77 12 mesi fa su tio
Risposta a CJ
Come se il problema fosse solo i ghiacciai che si sciogliono. Il problema è molto più ampio e non vediamo ancora i reali effetti disastrosi, per fortuna che c'è chi starnazza sui media.

W.Bernasconi 12 mesi fa su tio
Veramente c’è da sentirsi sce M i.. ci fanno votare, passano le leggi e poi ci ritroviamo al punto di partenza se non peggio.. poi le compagnie aeree aumentano i prezzi con la scusa che serve per compensare il co2.. non hanno nemmeno più il pudore di raccontare bugie con un tocco di raffinatezza..adesso te le raccontano così com’è e ti dicono paga!
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