Sicurezza alle stelle nella capitale francese per l'inizio dei Giochi olimpici. Stasera la cerimonia di apertura nel cuore della città
PARIGI - Il centro di Parigi in questi giorni ha le sembianze di un labirinto. Fra poche ore, nella capitale francese si terrà la cerimonia d'apertura della XXXIII edizione dei Giochi olimpici. La prima cerimonia che, invece che all'interno di uno stadio, si snoderà nel cuore della città - toccandone i simboli, dalla Senna alla Tour Eiffel -; un evento senza precedenti per il quale le autorità francesi hanno dovuto mettere in campo misure di pari spessore. E così sarà per la durata dell'intera kermesse olimpica.
Una "gabbia" nel cuore di Parigi
Barriere e transenne ovunque. Decine di migliaia di agenti in servizio quotidianamente (stiamo parlando di circa 45'000 persone, tra esercito e gendarmeria). L'Île de la Cité trasformata in un'immensa gabbia - citando Le Monde - a cui può accedere solo chi è munito del "Pass Jeux", con relativo codice QR; una misura che - tra dispositivi finora non troppo collaborativi e l'immancabile complicità di chi deve essere rispedito indietro perché non ha il lasciapassare con sé - sta già facendo impazzire gli addetti ai controlli. Riuscire a muoversi a Parigi, tanto per chi ci vive quanto per i turisti, è quindi diventato improvvisamente molto complicato. Ma non poteva essere altrimenti.
Secondo le stime, in Francia sono attesi circa 18 milioni di spettatori per le Olimpiadi. Di questi, 15 milioni arriveranno proprio nella capitale e nelle periferie parigine. E non serve un grande sforzo per immaginare che si tratta di un pubblico che ha dalla sua una certa disponibilità economica, considerando quelli che sono i prezzi dei biglietti per seguire le gare e, ovviamente, quelli per soggiornare. Una riserva di caccia perfetta per chi vive di scippi, furti e imbrogli vari. La vetrina olimpica è globale e le autorità francesi ci tengono a fare bella figura.
Lo spettro del terrorismo...
Le grandi paure in termini di sicurezza nell'Esagono sono però quelle legate alle minacce terroristiche, in particolare in relazione alle tensioni globali figlie del conflitto in corso tra Israele e Hamas nella striscia di Gaza. Non a caso, alla delegazione degli atleti israeliani - alcuni dei quali già destinatari nelle scorse settimane di messaggi d'odio e minacce di morte - è stato garantito un protocollo di sicurezza ad hoc. Ne è prova la partita giocata mercoledì sera tra Mali e Israele al Parco dei Principi, attorno al quale è stato dispiegato un dispositivo di sicurezza rafforzato, con tanto di perimetro "antiterrorismo", per garantire lo svolgimento pacifico dell'incontro.
Nei giorni che hanno preceduto l'inizio dei giochi si è già letto e sentito di fermi e di arresti di persone sospettate di aver pianificato qualche tipo di attacco durante i giochi o per presunti allarmi bomba. Tutte situazioni (finora) isolate. Ma le autorità francesi non sottovalutano nulla in questi giorni. Sia perché le istituzioni, si sa, attraversano un momento molto delicato dopo le ultime elezioni anticipate. Sia perché le ferite degli attacchi subiti durante la scorsa decade, dai massacri dello Stade de France e del Bataclan alla strage sulla promenade des Anglais di Nizza, sono di quelle che difficilmente potranno rimarginarsi.
... e le bufale fuori dal recinto
E, non da ultimo, c'è un ulteriore moltiplicatore delle tensioni: la disinformazione. O meglio, la cosiddetta misinformazione, che da qualche mese ormai sta bersagliando, soprattutto dalla galassia dei social network, l'appuntamento di Parigi 2024. La piattaforma NewsGuard, che sta monitorando le narrazioni false legate all'evento, ne ha già rilevate 14 in 13 lingue diverse. «Le affermazioni false, che in alcuni casi hanno assunto la forma di articoli o servizi giornalistici in realtà mai usciti, in altri quella di contenuti erroneamente attribuiti a brand o agenzie governative, si sono concentrate prevalentemente su presunte minacce terroristiche e rischi per la sicurezza, su una supposta mancanza di preparazione della città di Parigi e su una presunta scarsa popolarità dei Giochi, in apparenza con l’obiettivo di delegittimare le stesse Olimpiadi e le autorità che le organizzano», si legge nel centro di monitoraggio.
Alcuni esempi? La storia del colorante blu gettato nella Senna. O le cancellazioni in massa delle prenotazioni su Airbnb e Booking.com. O ancora l'allerta che la CIA avrebbe diramato per sconsigliare ai cittadini americani di utilizzare la metropolitana di Parigi per via dei rischi elevati di un attentato. Tutte bufale che NewsGuard ha già demistificato; anche se le "fake news", si sa, sono purtroppo molto più virali dei "guardate che in realtà non così" pronunciati in seguito.
Tornando al centro della questione, NewsGuard - oltre ai social network - ha intercettato questi filoni narrativi fasulli su 31 siti di notizie poco affidabili. E la metà di questi (16) aveva in passato già pubblicato contenuti propagandistici pro-Russia. Un risultato che non ha sorpreso gli esperti debunker e che si allinea con le conclusioni di un rapporto pubblicato a giugno da Microsoft Threat Intelligence che ha documentato «operazioni di influenza russa» dirette alle Olimpiadi di Parigi. Gli obiettivi? Diffondere il timore di atti violenti durante i Giochi e prendere di mira il Comitato Olimpico Internazionale - con cui Mosca ha un conto aperto - per intaccarne la reputazione.