Malgrado lo stato d'emergenza, il virus continua a diffondersi e a preoccupare
TOKYO - Salgono a livelli allarmanti in Giappone i pazienti in gravi condizioni a causa del coronavirus, malgrado l'entrata in vigore del terzo stato di emergenza dall'inizio della pandemia.
Secondo l'ultimo aggiornamento del ministero della Salute nipponico, sono 1'050 le persone sottoposte a cure intensive su tutto il territorio nazionale, un record che supera il precedente primato di fine gennaio.
Preoccupano maggiormente Tokyo e la città di Osaka, che domenica hanno fatto segnare rispettivamente 879 e 1'057 casi positivi.
Il ministro in carica per l'emergenza sanitaria, Yasutoshi Nishimura, ha detto che è troppo presto per poter dire se sarà necessaria l'estensione dello stato di emergenza oltre la data del'11 maggio, mentre aumenta la percentuale dei contagi derivanti dalle nuove varianti che vanno diffondendosi a macchia d'olio anche nelle altre regioni.
Secondo l'indagine dell'Istituto metropolitano della Salute Pubblica, al 25 aprile nella capitale il 59,6% dei malati era stato infettato dalla variante N501Y, originata in Inghilterra. Dopo aver mostrato una crescita contenuta dei contagi rispetto ai livelli occidentali nel 2020, nel Paese del Sol Levante la tendenza sembra aver accelerato il passo: da gennaio il numero delle morti rappresenta il 65% del totale.
Oltre ai principali centri urbani del Paese, inoltre, le prefetture di Okayama e Ishikawa, a sud ovest, così come la regione più a nord dell'Hokkaido, hanno evidenziato una repentina impennata delle infezioni negli ultimi giorni. Dall'avvio della pandemia, a livello nazionale il Giappone ha segnalato 604'885 casi di coronavirus e 10'387 decessi.