Il corpo della 59enne è stato trovato nelle acque del fiume Lambro
SANT'ANGELO LODIGIANO - Sarà la Procura della Repubblica di Lodi a fare luce sulla morte della ristoratrice 59enne, il cui corpo senza vita è stato trovato domenica nelle acque del fiume Lambro, a poca distanza dalla sua automobile.
Il marito poche ore prima ne aveva denunciato la scomparsa. I carabinieri di Lodi stanno compiendo le indagini. Ulteriori dettagli saranno forniti dall'autopsia. Al momento vengono prese in considerazione tutte le ipotesi, compresa quella di un gesto estremo.
Le telecamere dell'abitazione della donna, che si trova sopra la pizzeria Le Vignole da lei gestita, mostrano la sua uscita di casa alle 4 del mattino di domenica. Si cerca di far luce anche su possibili problemi economici della donna e del marito.
La 59enne era finita al centro dell'attenzione mediatica dopo la risposta su Tripadvisor a una recensione sul suo locale. Un cliente si era lamentato di essere stato messo vicino a dei gay e a un disabile. La risposta piena di dignita della titolare è stata molto commentata e diffusa sui sociale ma, nei giorni seguenti, l'autenticità del contenuto omofobo era stata messa in dubbio. Selvaggia Lucarelli e il compagno Lorenzo Biagiarelli avevano notato delle incongruenze nel post e le avevano denunciate. «È un grossolano fotomontaggio (e infatti la titolare dice che è stata cancellata)» aveva postato Lucarelli su X. «Dunque, a meno che la signora non ci spieghi come può essere originale quel commento e non ci mostri lo screen originale dalla pagina di Google, siamo di fronte a un’operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili».
La notizia del giorno è quella di una pizzeria che riceve una recensione omofobia e abilista su Google, risponde con forza, pubblica lo screenshot sui propri social, riceve centinaia di commenti positivi e di recensioni a 5 stelle di incoraggiamento. 'Mi hanno messo a… (1/X) pic.twitter.com/4skcBKaXg6
— Lorenzo Biagiarelli (@lorenzobiagiare) January 12, 2024
La replica di Lucarelli
Lucarelli nelle scorse ore ha replicato a chi, alla luce di quanto accaduto, la sta accusando di aver scatenato una gogna mediatica. «Trovo interessante che in questa triste vicenda ci siano tre protagonisti: a) una persona che purtroppo ha pensato di inventare una storia sfruttando gay e disabili per finire sui giornali. b) i giornali che non hanno verificato la veridicità di uno screen così falso da essere pure ingenuo e hanno spammato su tutte le home la signora con lodi e interviste, dandole una popolarità enorme e spropositata in poche ore. c) una persona che per amor di verità fa un asciutto debunking e spiega che la storia è falsa. Trovo interessante che purtroppo la persona (di cui non sappiamo nulla) si suicidi e qualcuno ritenga responsabile la c). Per la cronaca, la gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata “sommersa” da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità».
Per la cronaca, la gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata “sommersa” da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 14, 2024
La Lega e i «giornalisti della sinistra»
La vicenda ha scatenato anche le reazioni politiche. Dalla Lega - la cui ministra per la Disabilità aveva lodato la risposta della 59enne - attacca, pur senza menzionarli, Lucarelli e Biagiarelli, e non solo. «La lezione che arriva dalla sinistra e dai suoi giornalisti: si possono attaccare un ragazzo mutilato da uno squalo, una pizzaiola sospettata di una recensione fake, si possono usare un padre morto e una dolorosa storia familiare per ferire la premier, ma si omaggia la star di Hollywood che scappa dal processo a Matteo Salvini. A sinistra non cambieranno mai: spietati con i deboli e con gli avversari, servili con gli amici. Vergogna».