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Il giovane ucciso giovedì mattina era stato denunciato nel 2023 per propaganda dell'Isis, ma il procedimento era stato archiviato
MONACO DI BAVIERA - Gli investigatori tedeschi che stanno indagando sulla sparatoria avvenuta giovedì mattina nei pressi del Consolato generale di Israele a Monaco di Baviera, in Germania, propendono per la pista dell'attacco terroristico di matrice jihadista.
Secondo le informazioni diffuse dai media tedeschi, che citano la polizia e la procura del capoluogo bavarese, il 18enne cittadino austriaco - che si è presentato armato di fucile con baionetta risalente alla Seconda guerra mondiale - mirava proprio alla sede consolare israeliana.
Secondo la Bild, il giovane è di origine bosniaca e proveniva da Salisburgo. Nel 2023 era stato denunciato per sospetta appartenenza a un'organizzazione terroristica e per diffusione di materiale di propaganda dello Stato islamico. Le autorità austriache avevano trovato sul suo smartphone contenuti di chiara matrice jihadista, ma la procura aveva archiviato il caso.
Le indagini, alla luce di questo sviluppo, sono state prese in carico dall'Ufficio centrale per la lotta all'estremismo e al terrorismo.
La vicenda sta avendo delle ripercussioni anche in Austria, da dove proveniva il 18enne. Il ministro degli Interni Gerhard Karner ha annunciato che sono state aumentate le misure di sicurezza per l'ambasciata israeliana e la comunità religiosa ebraica. «Le autorità di sicurezza austriache stanno dialogando intensamente con i colleghi tedeschi», ha dichiarato Karner.
«Antisemitismo e islamismo non hanno posto da noi» - «Lo dico in modo molto chiaro: antisemitismo e islamismo non hanno posto da noi». Lo ha scritto Olaf Scholz su twitter commentando l'uccisione del diciottenne che ha attaccato la polizia a Monaco con un fucile con baionetta innestata. «La veloce reazione della polizia ha probabilmente evitato qualcosa di orribile, ne sono molto grato».
