Per la difesa si tratta una mossa politica in vista delle presidenziali. Per l'accusa, è una questione che si rimanda da troppo tempo.
WASHINGTON - Mercoledì la corte distrettuale federale di Washigton ha pubblicato un rapporto sul comportamento assunto da Donald Trump durante l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
È stato redatto su richiesta dell'accusa e dimostra come Trump abbia agito da privato cittadino e non da presidente degli Stati Uniti durante le proteste, perché in quel momento aveva già perso le elezioni e non era più a capo degli affari di Stato.
Passa inoltre in rassegna gli episodi in cui il tycoon avrebbe fomentato la folla e si sarebbe rifiutato di intervenire per placare il movimento contestatario, mettendo a repentaglio la sicurezza dello staff del Campidoglio e del vice presidente Mike Pence, che in quel momento si trovava all'interno dell'edificio.
In quei giorni, lo ricordiamo, Trump era arrabbiato con Pence perché aveva avallato il risultato delle elezioni, ribellandosi all'ormai ex presidente, che si rifiutava di accettare la sconfitta elettorale.
Il rapporto afferma inoltre che un assistente aveva avvertito che i manifestanti stavano facendo irruzione nell'edificio. In quel momento Trump avrebbe semplicemente detto: «E allora?» e sarebbe tornato a guardare la televisione, lasciando persone innocenti in balia delle masse inferocite.
Una sentenza della Corte suprema aveva deciso nel luglio del 2020 che i presidenti degli Stati Uniti godono di una relativa immunità nell'esercizio delle loro funzioni, motivo per cui Trump è rimasto al sicuro da possibili incriminazioni per il comportamento assunto il 6 gennaio.
Ma il rapporto pubblicato mercoledì potrebbe cambiare le carte in tavola, portando sul banco degli imputati non un presidente ma un normalissimo cittadino.
La difesa sostiene che il rapporto è stato pubblicato con l'unico scopo di danneggiare Trump in vista delle presidenziali, mentre l'accusa spinge perché la questione venga risolta il prima possibile, anche perché se dovesse essere eletto presidente, Trump potrebbe ordinare al dipartimento di Giustizia di archiviare il caso.