Donald Trump ha reinserito il paese centroamericano nella lista nera degli sponsor del terrorismo
L'AVANA - Cuba denuncia «l'opportunismo politico» delle nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti, dopo la decisione del presidente uscente Donald Trump di reinserire il Paese nella lista nera degli sponsor del terrorismo. Lo ha detto il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla.
«Condanniamo la cinica e ipocrita definizione di Cuba quale Stato sponsor del terrorismo - ha scritto Rodriguez su Twitter -. L'opportunismo politico di questa azione è evidente a tutti coloro che sono sinceramente preoccupati per la piaga del terrorismo e delle sue vittime».
Da parte sua, il quotidiano del Partito comunista cubano Granma scrive sulla sua pagina web che gli Stati Uniti, pur essendo «i maggiori terroristi del mondo, descrivono la nazione che ha inviato più medici all'estero per aiutare a salvare vite umane dalla piaga del Covid-19» quale sponsor del terrorismo internazionale.
Il giornale, stigmatizzando la decisione di Trump, sottolinea che «la grave accusa» nei confronti di Cuba «aggiunge solo argomenti al discredito e all'immoralità della politica estera statunitense, proprio quando in quella nazione si registrano le più vergognose manifestazioni di disprezzo per la vita degli esseri umani». Il Paese che, «nella sua arroganza, costruisce una simile farsa nei confronti di Cuba - prosegue Granma - è lo stesso che promuove l'estremismo politico e incoraggia le persone armate a prendere d'assalto le istituzioni pubbliche».
Lo stesso che «subordinando la salute al mercato, espone i suoi cittadini al contagio e alla morte in massa per un'epidemia». Lo stesso, si dice poi, che «assassina, selettivamente e fuori dalle sue frontiere, coloro che considera nemici», e infine quello che, «in un silenzio complice, si astiene dal condannare l'attacco armato (a Washington, alla fine dello scorso aprile, ndr) contro l'ambasciata del Paese che ora accusa apertamente di essere terrorista».