Un rapporto su una casa da gioco negli Stati Uniti: «Sono quelli che perdono più soldi e che fanno più spese accessorie»
ATLANTIC CITY - «Priorità ai profitti e non alla salute dei dipendenti». La Casino Association del New Jersey ha commissionato un rapporto a una società indipendente sul gioco di azzardo. Protagonista dell’oggetto pubblicato: il fumo all'interno dei locali del casinò.
Se il tabacco non ci fosse, le sale da gioco perderebbero l'11% delle loro entrate. Così un'analisi della Spectrum Gaming Group ha sostenuto la tesi dei casinò secondo cui l'eliminazione del permesso di fumare mentre si fa un tris a poker danneggerebbe i loro affari. In particolare, a livello di spese accessorie al gioco d'azzardo, i casinò di Atlantic City perderebbero il 6,5% e le entrate fiscali diminuirebbero del 44%. Questo si tramuterebbe in un taglio del personale, con una disponibilità di lavoro che passerebbe da 2'512 posti a 1'021.
Inoltre, il rapporto ha stabilito che i fumatori sono coloro che tendono a perdere di più e a fare più spese accessorie. Addizionando questo al fatto che rappresentano il 21% del totale dei giocatori nelle sale da gioco, le persone che fumano sono i clienti più importanti del settore nella città. In generale, i direttori dei casinò hanno accolto favorevolmente l'analisi, soprattutto considerando che ad Atlantic City il tabacco nei luoghi pubblici è oggetto di forte dibattito.
Il rapporto, dal punto di vista dei dipendenti, mette davanti alla salute di chi lavora nelle sale i profitti. Come affermato da Nicole Vitola, che lavora all'interno del Borgata Casino, riporta Abcnews, «il palese disprezzo dei casinò per il nostro benessere è vergognoso, soprattutto quando hanno appena ricevuto decine di milioni di dollari in agevolazioni fiscali dallo stato».
I dipendenti criticano inoltre il fatto che l'analisi non esamina cosa avrebbe comportato il divieto di fumo a lungo andare. Anche e soprattutto perché lo stesso studio afferma che il 13% dei fumatori continuerebbe a recarsi nei casinò.