Il colosso sudcoreano si avvia a chiudere il primo trimestre dell'anno con il peggior risultato dal 2009
SEUL - Samsung si avvia a chiudere il primo trimestre dell'anno con il peggior risultato dal 2009, appesantito dalle perdite generate dalla sua divisione di semiconduttori, e annuncia un taglio «significativo» alla produzione di chip in risposta a un mercato globale ormai saturo.
I risultati preliminari del produttore di smartphone e tv vedono i profitti operativi attestarsi a 600 miliardi di won coreani (circa 420 milioni di franchi), in calo del 96% rispetto al 2021, e i ricavi contrarsi del 19% a circa 63.000 miliardi di won (43,8 miliardi di franchi).
Secondo Bloomberg la divisione dei semiconduttori del colosso dell'elettronica potrebbe aver generato perdite per circa 3 miliardi di dollari. Samsung, come gli altri chipmaker, aveva aumentato la sua capacità produttiva durante la pandemia di Covid per far fronte alla grande richiesta di pc e smartphone. La fine delle restrizioni e gli effetti dell'indebolimento della crescita e dell'inflazione hanno però fiaccato la domanda di chip, provocando un calo dei prezzi e un aumento delle scorte.
«Abbiamo tagliato i piani di produzione a breve termine ma prevedendo una solida domanda per il medio e lungo termine, continueremo a investire in infrastrutture per assicurare le necessarie 'camere bianche' e a espandere gli investimenti in ricerca e sviluppo per consolidare la nostra leadership tecnologica», afferma Samsung.