Si preannuncia una giornata di forte volatilità, moltissimi i titoli sotto pressione
ZURIGO - La Borsa svizzera apre in netto ribasso all'indomani dell'annuncio dei dazi americani: alle 09.02 l'indice dei valori guida SMI segnava 12'405,59 punti, in flessione dell'1,45% rispetto a ieri.
Il mercato ricalca così l'andamento già visto sulle piazze asiatiche, a partire da quella di Tokyo (Nikkei -2,77% a 34'735,93 punti). Wall Street ha terminato ieri in modo positivo (Dow Jones +0,56% a 42'225,32 punti, Nasdaq +0,87% a 17'601,05 punti), ma lo ha fatto prima delle decisioni comunicate dal presidente americano Donald Trump.
Le Borse europee aprono nettamente in rosso. Sui mercati torna un clima di forte preoccupazione per la guerra commerciale, con gli analisti che vendono aumentare i rischi di una recessione globale. In forte calo sono Francoforte (-2,4%), Parigi (-2,15%), Milano (-2,12%) e Londra (-1,43%).
Il 78enne «ha dichiarato una guerra commerciale globale», riassume un operatore. Il mega pacchetto di balzelli annunciato non colpisce tutti i partner commerciali degli Stati Uniti allo stesso modo: oltre al 10% che si applicherà alle importazioni da tutti i paesi, sono previsti singoli prelievi punitivi, a seconda che i rispettivi stati abbiano barriere commerciali particolarmente elevate per i prodotti americani, dal punto di vista di Washington. Per la Svizzera i dazi sono molti alti, pari al 31%, più che per l'Unione europea, al 20%. La Cina è al 34%.
Intanto alla ricerca di un porto sicuro gli investitori si sono rivolti all'oro, che nella notte ha raggiunto un nuovo record. La giornata odierna si annuncia molto movimentata: tutti parlano di elevata volatilità.
A livello di singoli titoli sorvegliate speciali sono Novartis (-1,32%) e Roche (-1,71%), alle prese con l'incertezza riguardo all'impatto effettivo che i dazi avranno sui prodotti farmaceutici. In primo piano in relazione agli Stati Uniti figurano anche gli orologi: si guarda quindi pure a Richemont (-5,12%). A soffrire sono comunque anche tutti i principali colossi elvetici, quali ABB (-3,19%), Holcim (-3,98%) o Kühne+Nagel (-3,18%). In ambito finanziario pure UBS (-4,48%) non sfugge alla tendenza generale.