La cantautrice ticinese ha messo a nudo il suo lato più vulnerabile «ma ne sono contenta»
BELLINZONA - Dieci giorni fa Julie Meletta ha pubblicato "Middle May", il suo nuovo singolo che anticipa l'Ep che sarà pubblicato nei prossimi mesi. Oggi, invece, è il giorno del videoclip abbinato alla canzone.
Un brano dalle sonorità estive e che testimonia la svolta musicale della cantautrice ticinese, verso sonorità più pop-dance e dalle sfumature elettroniche. Abbiamo lasciato che fosse la stessa Julie a illustrarci meglio di che si tratta.
Come è nato questo brano?
«Era primavera e avevo passato l’ultimo mese a scrivere e produrre una canzone che volevo proporre in estate. Io e il mio gruppo ci abbiamo messo tanta energia (lavorando a distanza!) ma, quando infine ci siamo fermati e abbiamo ascoltato il brano che avevamo creato, qualcosa non tornava. Eravamo lì, seduti sul divano del nostro piccolo home-studio, e ci siamo guardati come per dire “ma cosa abbiamo fatto?”. Non che la canzone non fosse abbastanza “catchy” o accattivante: era solo che non sembrava mia».
Cosa hai provato in quel frangente?
«È stato un brutto momento: se avevo scritto una canzone che non sentivo mia significava che non ero stata sincera al 100%. Scrivere per me è un atto di sincerità. Ti guardi dentro e racconti
qualcosa: quello che vedi, quello che provi… Così ho detto “cancelliamo tutto” e tutti i giorni, nelle settimane successive, mi sono messa al piano e ho provato a scrivere quello che davvero sentivo, senza pretese e senza paura del giudizio. Così è nata “Middle May”».
Cosa racconta di te?
«Forse esce di più il mio lato vulnerabile ma ne sono contenta. È un lato che tutti abbiamo e che può essere un punto di forza».
Credi che abbia le carte in regola per diventare un piccolo tormentone estivo?
«Questo sarà il pubblico a deciderlo! (ride, ndr)».
Come è maturato il cambiamento di stile musicale?
«Ho cominciato a scrivere canzoni con la chitarra e a proporle in acustico. Poi ho conosciuto il mio gruppo e ho scoperto le potenzialità di una produzione in studio, ma non sapevo che
veste dare alle mie canzoni. Così abbiamo sperimentato tra i vari generi per qualche anno, cercando di capire quale suono mi corrispondesse di più. La decisione di stabilizzarci sulla
dance-pop e synth-pop è venuta quasi da sola: dalla chitarra ho iniziato a scrivere col piano, e mentre componevo mi capitava d'immaginare già il suono del sintetizzatore che avrei
voluto mettere in fase di produzione… Oggi sento che è questo il sound che mi rispecchia di più».
Cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova Julie pop-dance?
«Il mio obiettivo oggi è quello di scrivere un EP coerente e maturo, volto a concretizzare il mio progetto artistico e crearmi un’identità musicale più consapevole. …E poi spero di farvi
ballare!».
Come è stato fare musica nel bel mezzo della pandemia?
«A livello di scrittura è cambiato poco. Ma con la pandemia il mio gruppo e io abbiamo dovuto reinventare un modo di produrre insieme a distanza. Oggi però sono contenta che sia capitato perché sappiamo che tutti possiamo lavorare anche in modo indipendente! Ma forse i nostri vicini di casa la pensano diversamente…».