Il serbo, tramite la sua fondazione, ha voluto dare una mano alle strutture sanitarie.
«Con questa pandemia ci siamo resi conto che bisogna essere equipaggiati per qualunque sfida».
BELGRADO - Novak Djokovic scende in campo in un periodo di profonda crisi. Soprattutto negli ospedali, in grande emergenza da ormai tanti mesi, la situazione è spesso drammatica e così il numero 1 al mondo del circuito ha deciso di provare a dare il suo contributo.
Tramite la sua fondazione il serbo - che tra l'altro aveva contratto il coronavirus in giugno - ha donato all’ospedale Dragisa Misovic di Belgrado un macchinario nuovo di zecca dal valore di 210'000 euro, dedito alle tomografie computerizzate.
«Dobbiamo ringraziare tutti i medici e operatori sanitari che lavorano in circostanze straordinarie da quasi dieci mesi e combattono per tutti noi - le parole di Nole - Con questa pandemia ci siamo resi conto che bisogna essere equipaggiati per qualunque sfida e spero che questo scanner renda il lavoro più semplice per tutti gli operatori sanitari».
Il direttore del centro ospedaliero ha ringraziato Novak sottolineando l'importanza di questo macchinario: «Ringrazio la Novak Djokovic Foundation per questo fantastico scanner che, una volta finita la pandemia, potrà aiutare i pazienti a ricevere cure oncologiche di qualità. Durante il periodo Covid, potremo avere diagnosi precise ai polmoni in soli 15 secondi e non solo per i pazienti che sono intubati».
Inoltre Novak ha donato 12 ventilatori e 54 monitor clinici a sei ospedali di Serbia e Kosovo.