Il Lugano, a un passo dalla salvezza, si prepara alla trasferta di Basilea: «Servirà la consueta solidità».
Il presidente ha anche elogiato il gruppo per il successo sullo Zurigo: «Prima del match c'era un po' di preoccupazione, ma l'impianto di gioco c'è e vedo armonia».
LUGANO - Vicino, anzi vicinissimo, ma chiamato a compiere ancora un ultimo passo prima di poterne celebrare anche la certezza matematica. Uscito con la posta piena e un lecito sorriso a 32 denti dal match vinto con lo Zurigo, il Lugano - nonostante le contemporanee vittorie di Sion e Thun - accarezza una serena salvezza conscio della sua solidità.
Tre successi, cinque pareggi e due sconfitte sono il ruolino di marcia post-lockdown dei bianconeri, compatti e ben orchestrati da Jacobacci. Equilibrio e spirito di sacrificio sono un piacevole leitmotiv, sono un mix che servirà anche nella difficile trasferta di Basilea. Per arginare i renani, capaci di schiantare il San Gallo rendendone ormai complicatissimi i residui sogni di gloria, servirà una prestazione maiuscola.
«Sarà difficile che ci facciano 5 gol, ma innanzitutto dovremo essere solidi come di consueto: cercheremo di non subire per poi provare ad offendere - interviene il presidente Renzetti, di buon umore dopo i punti d'oro conquistati mercoledì a Cornaredo - Al di là della trasferta di Basilea, sempre difficilissima, poi avremo il Servette e lo Xamax e dovremo arrivarci con il piglio giusto».
Contro lo Zurigo il Lugano ha fatto di necessità virtù, schierando in attacco come prima punta capitan Sabbatini... «Prima del match c'era un po' di preoccupazione per l'emergenza nel reparto offensivo, ma chi ha giocato ha risposto bene. La squadra è solida, l'impianto di gioco c'è e non tutti i mali vengono per nuocere... in questo periodo abbiamo cominciato a scoprire per davvero i vari Guidotti e Lungoyi. Poi ci è servito il tiro della domenica per vincere la partita, ma vedo che nel gruppo c'è armonia e questo lascia ben sperare».
A tre fatiche dal termine e con lo Xamax staccato ormai definitivamente, in casa Lugano c'è ottimismo. «Sì, ma finché non avremo la certezza matematica non bisogna assolutamente accontentarsi o abbassare la guardia. Dietro non mollano e non c'è da scherzare col fuoco. Poi le ultime partite di campionato sono notoriamente incontrollabili. C'è chi non ha più niente da dire e chi invece lotta come non mai. I valori possono essere stravolti. Il San Gallo, ad esempio, ha fatto giocare gli stessi ogni tre giorni e ora mi sembra cotto».
Chi sta davanti non è lontano, ma probabilmente è troppo tardi per guardare in alto. «Adesso non possiamo permetterci di farlo. Mi ero arrabbiato dopo Lucerna proprio per questo, perché lì era stata persa un'occasione. Il Servette sta mollando e col Thun in difesa hanno giocato i ragazzini, ma è inutile guardare queste cose. Ci concentriamo sulla nostra salvezza e poi penseremo al prossimo campionato».