«La sfida all’Hapoel Be’er Sheva? Proveremo a giocarcela, senza paura»
«Passare il turno? Dovremo essere forti e volerlo tutti con grande convinzione».
LUGANO - Il valore delle due squadre, sulla carta, è molto simile. Se chiedete agli “esperti” chi ha maggiori possibilità di passare il turno tra Lugano e Be’er Sheva, questi punteranno però quasi all'unanimità sui secondi. Perché?
Perché hanno maggiore esperienza europea.
Perché possono contare sul ritorno in casa.
Perché domenica, mentre i bianconeri sfideranno il Lucerna, potranno riposarsi.
«Alla fine è sempre il campo che parla, che decide chi è il favorito - ha specificato Mattia Croci-Torti, alla prima continentale da allenatore dopo le esperienze da vice già fatte nelle precedenti “campagne” del Lugano - Io ero assistente e Sabbatini era il capitano nelle ultime uscite europee di questa squadra. Le paure che avevamo nelle prime partite di quelle competizioni non sono più nella mia testa. Ho imparato tanto da quelle esperienze, da Tami, da Celestini e Jacobacci, e posso dire che contro l’Hapoel Be’er Sheva partiremo alla pari e proveremo a giocarcela dal primo minuto. Senza paura. Sappiamo quanto sia vitale la partita di andata perché poi, la prossima settimana, andremo a giocare in una bolgia. Quindi faremo di tutto per assicurarci la vittoria in casa. Passare il turno? Dovremo essere forti e volerlo tutti con grande convinzione».
La doppia sfida agli israeliani si inserisce in un tour de force da 5 impegni in 14 giorni per i ticinesi.
«Sappiamo che fisicamente non è facilissimo giocare così tanto, anche per le temperature. Ma non cerchiamo scuse né alibi: proveremo a pensare a una partita per volta cercando di fare sempre una bella figura. Non dobbiamo guardare più in là di questo match».
Riuscisse a passare il turno, il Lugano dovrebbe poi sfidare Zorya Luhansk o Universitatea Craiova.
«Sapevamo che non eravamo una testa di serie e abbiamo seguito con interesse il sorteggio di martedì. Dire che ci sarebbe potuta capitare un’avversaria con altro tipo di blasone, che ci sarebbero potuti toccare stadi diversi e ambienti diversi, non è un’eresia. Noi però ci concentriamo solo sulla partita contro l’Hapoel Be’er Sheva. Su quella di Cornaredo, nemmeno su quella del ritorno».