«Sono stato buttato nell’acqua fredda a nuotare. Ho cercato di restare a galla»
«Lugano, un sogno che si è realizzato».
LUGANO - Tensione per la “prima” in National League? Sì e no. C’è stata l’emozione, sicuramente, ma per tutti gli altri sentimenti, Luca Gianinazzi non ha avuto tempo: sabato mattina stava d’altronde pensando alla sua routine da allenatore dei giovani…
«La mia giornata? Mi sono svegliato presto - ha commentato il nuovo coach del Lugano - Alle 8.45 ero sul ghiaccio con i bambini di 3-4 anni, alcuni piangevano altri erano contenti… stasera mi sono trovato ad allenare una partita di Serie A, quindi è andata abbastanza velocemente. E nel frattempo ho fatto allenamento anche con la U20. Nel pomeriggio ho scoperto che ero l’allenatore del Lugano e ho cominciato a lavorare sulla partita di stasera. Quindi non ho avuto tanto tempo… è andato tutto abbastanza velocemente. Contro il Davos, nei primi due tempi, abbiamo messo la base a un gioco competitivo, ero molto soddisfatto. Nel terzo tempo si è invece visto che le nostre basi non sono ancora così profonde. Abbiamo fatto fatica, ma il risultato di oggi non è qualcosa che mi preoccupa e non è il mio focus principale. Adesso la mia concentrazione va su cosa possiamo migliorare, su cosa possiamo costruire, ci vorrà un po’ di tempo ma sicuramente cominceremo lunedì, al 100%».
La panchina bianconera più prestigiosa era un obiettivo?
«Dal primo giorno che ho cominciato ad allenare gli U20 a Lugano era il mio sogno. E oggi si è realizzato. Per la prima partita e spero che ce ne siano tante altre».
Partita che non hai avuto modo di preparare a fondo.
«Ho avuto la fortuna di essere stato un po’ con la prima squadra quando, ad agosto, ci sono stati gli allenamenti insieme agli Juniori. Ogni tanto andavo a guardare l’allenamento per imparare qualcosa, e vedevo certe dinamiche che si instaurano. E da lì sono andato semplicemente con il mio istinto, di pancia, e ho fatto delle scelte».
Che ti porteranno a far giocare più con il disco.
«Credo tanto in due cose: il competere e il potersi divertire. Sono fondamentali. Competere è la base mentre il divertimento ti permette di essere non prevedibile in zona offensiva. E Arcobello è al 100% al centro del progetto».
Lunedì da cosa si partirà?
«Ci ho già pensato ma ancora non mi sono dato una risposta. Domani mi prenderò il tempo. Ho delle idee in testa ma non ho avuto ancora il tempo di parlare con lo staff e con tutti i giocatori. Non è il mio show, non sarò io che farò tutto e deciderò tutto. Prenderemo delle decisioni insieme. Non so ancora se Cantoni rimarrà con me».
Intanto, a freddo, hai già dovuto provarti.
«In realtà è stato meglio così: buttato nell’acqua fredda a nuotare. Ho cercato di restare a galla tutta la partita. È andata… ok. Non bene ma ok. Da lunedì sicuramente mi sentirò più a mio agio all’interno dello spogliatoio. Ho visto una squadra che fisicamente sta bene. Una squadra che è riuscita a competere per due tempi contro un rivale di ottimo livello, che ha fatto un ottimo inizio di campionato. A momenti siamo anche riusciti a metterli sotto pressione».
Ci sono giocatori più vecchi, altri che sono stati tuoi compagni di squadra…
«Penso che il mio tipo di approccio sarà inclusivo. Siamo dentro insieme in questo progetto io, lo staff e i giocatori. Prenderò io le decisioni ma lo farò dopo aver discusso con tutti. Cercheremo la miglior soluzione per la squadra».
Tante assenze tra i componenti della prima squadra ti hanno dato la possibilità di provare tanti Elit. Uno ha segnato.
«Mi ha fatto piacere vedere Zanetti giocare. Ha fatto una buona partita e mi ha fatto piacere che abbia segnato il primo gol in Serie A. Gli faccio i complimenti. Anche Cortiana ha giocato una buona partita come centro della quarta linea, che non è mai facile. Per quel che mi riguarda, i giovani avranno la loro chance in ogni allenamento. Starà a loro trovare la loro dimensione e ritagliarsi un posto».
Gianinazzi pensa a un parallelismo con Cereda?
«No. Lo stimo, lo ho avuto a Biasca da giocatore. Trovo che sia un bravo allenatore che sta facendo bene ad Ambrì. Ma gli unici parallelismi che vedo riguardano il fatto che siamo entrambi ticinesi e che ci chiamiamo entrambi Luca. A livello di gioco, idee e personalità siamo completamente diversi. Che vedono le cose non dico in maniera completamente diversa perché l’hockey è l’hockey, ma che hanno due sistemi di lavoro diversi. Quindi non mi paragono a lui e non lo farò mai anche per rispetto verso la sua persona».
C’è qualche allenatore del presente o del passato al quale ti ispiri?
«Cerco di rubare il più possibile dappertutto. Che sia l’hockey, il calcio, il basket. Ispirarmi… voglio essere me stesso e portare la mia personalità e persona all’interno dello spogliatoio».
PL | Punti | W | L | GF | GA | GD | FORM | |||
1 | Losanna | 31 | 59 | 16 | 8 | 96 | 84 | 12 | WLWWW | |
2 | Zurigo | 28 | 58 | 14 | 5 | 90 | 59 | 31 | WLWWL | |
3 | Davos | 32 | 58 | 14 | 8 | 94 | 69 | 25 | LWLLL | |
4 | Berna | 31 | 55 | 14 | 6 | 102 | 84 | 18 | WLLWW | |
5 | Kloten | 32 | 54 | 14 | 11 | 85 | 86 | -1 | WLWWL | |
6 | Zugo | 30 | 49 | 14 | 12 | 99 | 79 | 20 | LWWLW | |
7 | Langnau | 30 | 44 | 12 | 13 | 75 | 71 | 4 | WLWLW | |
8 | Bienne | 30 | 42 | 10 | 12 | 66 | 64 | 2 | LLWLW | |
9 | Lakers | 32 | 42 | 10 | 13 | 82 | 93 | -11 | LLWWW | |
10 | Ambrì | 31 | 41 | 6 | 10 | 86 | 104 | -18 | WWLLW | |
11 | Friborgo | 31 | 39 | 10 | 14 | 74 | 86 | -12 | LWWLL | |
12 | Ginevra | 28 | 36 | 7 | 11 | 76 | 79 | -3 | LLWLL | |
13 | Lugano | 30 | 36 | 11 | 16 | 78 | 101 | -23 | LLLWL | |
14 | Ajoie | 30 | 26 | 6 | 19 | 71 | 115 | -44 | LWLWL |