Il nuovo pessimo risultato ha portato ai minimi storici il rapporto tra il tedesco e la scuderia.
Pilota e team non fanno più neppure finta di sopportarsi: «Ha poco da lamentarsi».
SILVERSTONE - Vettel e la Ferrari, la Ferrari e Vettel. Una volta sposini felici, nelle ultime settimane il tedesco e la Rossa non hanno perso occasione per tirarsi piatti e qualsiasi suppellettile a portata di mano. Un po’ come ne “La guerra dei Roses”. Il mancato rinnovo di contratto e una monoposto modesta, che lo sta costringendo a un campionato di sofferenza, hanno fatto perdere la pazienza a Seb, che ormai non fa neppure buon viso a cattivo gioco. Si lamenta. E lo fa (giustamente) rumorosamente. L’ultimo bisticcio con il team il 33enne lo ha avuto durante e dopo il GP del 70esimo anniversario, chiuso con un modesto dodicesimo posto. Vettel ha criticato la monoposto e la strategia adottata.
«Questo è il gap (con Leclerc, ndr) che non ci piaceva e ne abbiamo parlato fra di noi - ha raccontato proprio il quattro volte campione del mondo - Terrò duro, ma sapete che avete fatto un casino. Abbiamo parlato esattamente di questa situazione e alla fine abbiamo fatto quello che dovevamo evitare. Piuttosto che farmi superare da Charles è stato preferito farmi fermare. Anche tenendo conto del brutto primo giro, a Silverstone avremmo potuto guadagnare molto terreno».
Lo sfogo di Seb non è andato giù a Mattia Binotto, che ha tenuto a sollevare la squadra da ogni responsabilità: «Vettel si è lamentato della strategia? Penso che ci sia poco da dire - ha risposto il team principal - Forse l'abbiamo fatto fermare un giro prima del previsto ma sapevamo che avrebbe recuperato tempo e posizioni. La sua gara è stata compromessa dal testacoda della partenza».