Mercedes in difficoltà: rischia di fare la fine del Cavallino degli ultimi anni
La Ferrari c'è, ma il campionato è molto lungo.
GEDDA - Non capitava da tempo di vedere gli uomini del Cavallino arrabbiati per un secondo posto a cinque decimi dal vincitore. È un buon segno. Significa che la Ferrari è davvero tornata e non ha più intenzione di accontentarsi di un piazzamento che un anno fa sarebbe stato accolto con una festa. Arrabbiarsi per una sconfitta che sa comunque poco di sconfitta, è il segnale che ci aspettava dalla squadra di Maranello in questo 2022.
Dopo due gare la Rossa ha raccolto 78 degli 88 punti in palio - facendo meglio di Red Bull e Williams messe assieme - e ha ricominciato a essere protagonista, proprio come si era prefissata. La macchina c’è, il motore pure, il pilota anche. Leclerc ha infatti dimostrato di essere all’altezza di Verstappen. Gli mancava davvero soltanto “il mezzo” per poter correre alla pari. In un anno è poi cresciuto ancora nella gestione della gara, delle gomme, del suo ego che ogni tanto lo portava a strafare. Oggi è pronto alla grande battaglia. Finora il duello è stato “limpido” come un soggiorno dopo le pulizie di primavera. Ma non illudiamoci che duri in eterno: sono piloti, sono campioni, quando la posta in palio si alzerà, anche la tensione crescerà. Tra i due però ci sono stima e rispetto anche se, per come sono diversi, non potrà mai esserci amicizia.
In questa stagione entrerà in gioco pesantemente lo sviluppo della vettura, una pratica in cui la Ferrari in passato ha faticato parecchio. Anche la squadra però è cresciuta. Gli uomini di oggi sono più o meno gli stessi che non riuscirono a far progredire come la Mercedes l’auto che aveva permesso a Vettel di stare in testa fino a metà campionato nel 2018. Ma adesso hanno quattro anni di esperienza in più, a cominciare da Binotto che ai tempi aveva appena avuto la responsabilità della direzione tecnica. Sono migliorati anche gli strumenti di progettazione e sviluppo a disposizione: simulatore, galleria del vento, banchi prova… la stessa SF 75 ne è una dimostrazione. È un progetto coraggioso, figlio di un grande studio aerodinamico nato partendo da un foglio bianco. Ci sono insomma tutti i presupposti perché la Ferrari resti protagonista fino alla fine, mentre la Mercedes rischia di fare la fine del Cavallino degli ultimi anni. «Oggi siamo più attrezzati per fare un lavoro migliore», assicura Binotto che piano piano si sta riconquistando la fiducia di tutti e la stima degli avversari.