Il Covid non risparmia la tv pubblica. La SSR taglia 250 posti. "No comment" di Maurizio Canetta
Ricavi pubblicitari crollati durante il lockdown. I vertici dell'azienda in trattativa con i sindacati
BERNA - Il virus non ha risparmiato nessuno. Neanche la tv pubblica. La Ssr - come tutto il comparto media - ha visto crollare i ricavi durante il lockdown. E si prepara a una "cura da cavallo" con tagli al personale nel prossimo periodo.
Il conto del Covid - Solo nel primo semestre 2020 - si legge in un comunicato odierno - l'emittente pubblica ha registrato un calo di entrate pubblicitarie per 65 milioni di franchi. Dal 2017 il calo complessivo è di 100 milioni. Le prospettive per gli anni futuri «restano incerte».
250 posti in meno - Una crisi che ha spinto la Ssr ad adottare «ulteriori misure di risparmio dopo quelle realizzate nel 2018 e nel 2020». Nel prossimo quadriennio, annunciano i vertici dell'azienda, sarà attuato un piano di rientro di 50 milioni. Si prevede una "sforbiciata" sul personale, con 250 posti di lavoro da tagliare entro il 2024.
Licenziamenti «inevitabili» - I tagli «saranno gestiti principalmente attraverso fluttuazioni naturali» tranquillizza l'azienda. «Ma dei licenziamenti saranno inevitabili». Sono in corso trattative con i sindacati per concordare un piano sociale.
Tagli anche in Ticino - Le misure di risparmio avranno ripercussioni in Ticino? Probabile, ma per ora a Comano le bocche restano cucite. Nei prossimi giorni sono attese comunicazioni al personale. Il direttore della Rsi Maurizio Canetta, raggiunto al telefono, si limita al "no comment".
Le reazioni sindacali - In una presa di posizione il Sindacato svizzero dei mass media (SSM) ha espresso il timore che i tagli dei posti di lavoro significhino per i dipendenti produrre di più nello stesso lasso di tempo. Ciò comporta un aumento dello stress e una diminuzione della qualità.
L'associazione professionale dei giornalisti Impressum chiede il mantenimento dei posti di giornalisti, una consultazione globale e la negoziazione di un piano sociale. In qualità d'impresa di servizio pubblico, la SSR non deve limitare la qualità e la diversificazione dell'informazione. «La SSR - precisa il sindacato in una nota - giustifica la riduzione prevista di 250 posti a tempo pieno con la crisi del coronavirus, ma è più che mai durante la recente crisi che i media del servizio pubblico hanno dimostrato la loro utilità». Nonostante Impressum sia la più grande organizzazione svizzera dei giornalisti, non è ancora stata consultata dalla SSR - puntualizza l'associazione - che si aspetta di «essere coinvolta nelle trattative sul piano sociale».