Con la seconda ondata, l'immagine del nostro paese sui media internazionali è cambiata. L'analisi del DFAE
BERNA - Da modello di efficienza, nell'erogare gli aiuti economici durante la prima ondata, a esempio da non seguire durante la seconda. L'immagine della Svizzera sui media internazionali è cambiata nel corso del 2020. Anche se il nostro paese «continua a essere tra i meglio posizionati» nelle classifiche di reputazione, il ritratto mostra qualche sbavatura.
La crisi Covid - Secondo l’analisi di Presenza Svizzera, unità del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), nel 2020 la Svizzera è stata molto meno presente nei media esteri rispetto agli anni precedenti. L’attenzione si è infatti focalizzata sulla pandemia di Covid: e qui l’immagine trasmessa dalla Svizzera «ha subito forti oscillazioni» si legge in un comunicato. Durante la prima ondata i media stranieri hanno valutato in modo per lo più positivo la gestione svizzera della crisi, «elogiando in particolare le misure a sostegno dell’economia nazionale e l’efficienza con cui sono stati concessi crediti di liquidità alle imprese».
Durante la seconda ondata sono stati soprattutto i media dei Paesi confinanti a dare spazio alla Svizzera esprimendosi in modo critico sulle misure prese, a loro modo di vedere troppo moderate, tra cui l’apertura dei comprensori sciistici.
Lauber e Davos - Oltre alla pandemia i media esteri hanno riferito, spesso in chiave negativa, su alcuni fatti inerenti al Ministero pubblico della Confederazione. L’attenzione si è concentrata su casi relativi al calcio internazionale e sulle dimissioni del procuratore federale Michael Lauber. Ancora una volta è stato l’incontro del Forum economico mondiale (World Economic Forum, WEF) a Davos a ottenere la maggiore visibilità mediatica per quanto concerne i singoli avvenimenti. Temi ricorrenti sono stati la piazza finanziaria svizzera e diverse votazioni popolari, in particolare sull’iniziativa per la limitazione e sull’iniziativa per multinazionali responsabili. Anche singoli avvenimenti, come il caso Crypto-Leaks, sono stati oggetto di attenzione.
Il pubblico asiatico - In linea con una tradizione pluriennale, la Svizzera ha trovato spazio anche in produzioni cinematografiche e serie televisive di quest’anno, soprattutto come meta agognata, con paesaggi e montagne meravigliosi, per esempio nella serie televisiva sudcoreana Crash landing on you o nel film Switzerland, una costosa produzione indiana la cui uscita è prevista per la fine dell’anno.
Al settimo posto - Sostanzialmente l’immagine della Svizzera tra la popolazione all’estero resta per ora positiva e stabile. Nel Nation Brands Index 2020 – un confronto dell’immagine di 50 Paesi – la Svizzera ottiene il settimo posto e risulta quindi il Paese di medie dimensioni con il miglior posizionamento. A godere di un’eccellente reputazione sono soprattutto la governance e la qualità di vita.
L'incognita Covid - «Allo stato attuale non è ancora possibile trarre conclusioni definitive sull’impatto della pandemia di COVID-19 sull’immagine della Svizzera, che dipenderà anche da come, nella percezione estera, il nostro Paese riuscirà a superare la crisi sul piano sanitario, economico e sociale», dichiara l’ambasciatore Nicolas Bideau, capo di Presenza Svizzera.