I rifugiati provenienti dall'Ucraina ricevono meno soldi dei profughi “ordinari”. La politica chiede di più
BERNA - Millesettantacinque franchi al mese. È l'importo con cui se la deve cavare una famiglia ucraina formata da una madre e due figli in Ticino. Ma si contano cantoni in cui il sostegno finanziario è ancora più basso. Tra questi, l'Argovia con 865 franchi al mese o l'Appenzello Interno con 837. È quanto emerge da un'analisi effettuata dalla SonntagsZeitung.
Si tratta dei soldi che vengono forniti ai profughi per cibo, vestiti, pannolini, articoli igienici e biglietti del trasporto pubblico. Se si considera che una famiglia ucraina spende circa 120 franchi al mese per tutto ciò che non è cibo, in Argovia restano quindi 745 franchi per mangiare. Si tratta di circa 8 franchi al giorno, come sottolinea il domenicale d'oltre San Gottardo.
Beneficiando dello statuto di protezione S, i rifugiati ricevono quindi un sostegno finanziario inferiore a quello previsto per i profughi che seguono la procedura d'asilo ordinaria. Per questi ultimi, nel caso di una famiglia di tre persone è infatti previsto un sostegno mensile di 1'800 franchi. La famiglia ucraina si trova quindi costretta a vivere con un importo inferiore al minimo esistenziale.
Tale situazione viene criticata dalla politica. La consigliera nazionale socialista Samira Marti afferma, per esempio, che il sostegno finanziario in questione non è sufficiente per vivere e che quindi «porta le persone colpite in situazioni ancora più precarie». Una critica giunge anche dal fronte opposto: il deputato UDC Andreas Glarner - molto rigoroso sulle questioni relative all'asilo - ammette infatti che si tratta di un importo «davvero limitato». E chiede che venga aumentato. «Sono il primo a chiederlo» si legge sulla SonntagsZeitung. «Ho sempre detto che quando si tratta di veri rifugiati dobbiamo fare in modo che qui possano stare bene».