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BASILEA CITTÀLa Z sulla maglia, Basilea vuole tagliare i ponti con un'associazione russa

08.09.22 - 17:07
Un membro di Russkij Basel, che tiene lezioni di russo a scuola, ha mostrato pubblicamente il suo sostegno alla guerra.
20Minuten
Fonte Ats
La Z sulla maglia, Basilea vuole tagliare i ponti con un'associazione russa
Un membro di Russkij Basel, che tiene lezioni di russo a scuola, ha mostrato pubblicamente il suo sostegno alla guerra.
Per il dipartimento dell'educazione della città, le condizioni della «neutralità politica nell'insegnamento» e «l'adesione ai diritti e ai valori fondamentali della Svizzera» non sono più soddisfatte dall'associazione.

BASILEA - Tra i banchi di scuola di Basilea, la guerra riaccende il dibattito. Il Dipartimento della pubblica educazione di Basilea Città vuole infatti porre fine alla collaborazione con l'associazione Russkij Basel, che impartisce lezioni di russo agli alunni delle scuole elementari. Il motivo? Uno dei suoi membri, una donna, ha fatto campeggiare il simbolo Z sui suoi abiti durante il corteo della Festa federale di lotta a Pratteln (BL) il 26 di agosto.

Il dicastero di Basilea Città, che in merito alla questione è competente anche per Basilea Campagna, ha informato i rappresentanti dell'associazione ieri sera confermando un'informazione pubblicata da vari media.

Russkij Basel, che offre corsi di lingua russa nelle scuole primarie dei due cantoni, può ora presentare la sua posizione. La decisione definitiva sarà presa nel corso della prossima settimana.

«Sulla base delle informazioni a nostra disposizione, siamo giunti alla conclusione che le condizioni per autorizzare l'insegnamento della lingua e della cultura d'origine da parte dell'associazione non sono più soddisfatte», ha dichiarato il portavoce del dipartimento. Queste sono «la neutralità politica nell'insegnamento» e «l'adesione ai diritti e ai valori fondamentali della Svizzera».

La presenza nel corteo della donna russa con la Z, che simboleggia il sostegno alla guerra di aggressione contro l'Ucraina, ha suscitato indignazione a più livelli: l'ambasciatore ucraino in Svizzera ha ad esempio annullato la visita prevista alla Festa federale di lotta.

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