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SVIZZERA«Se parte l'allarme acqua, si deve scappare al più presto»

08.06.23 - 08:10
Acqua e devastazione a Kakhova, potrebbe succedere anche da noi? L'esperto: «Siamo pronti a tutti gli scenari»
IMAGO
«Se parte l'allarme acqua, si deve scappare al più presto»
Acqua e devastazione a Kakhova, potrebbe succedere anche da noi? L'esperto: «Siamo pronti a tutti gli scenari»

BERNA - Si continua a parlare della tragicità di quanto accaduto in Ucraina, ovvero la distruzione della diga di Kakhovka, con migliaia di abitazioni che sono state allagate e migliaia di persone che le hanno dovute abbandonare.

Un dramma che fa riflettere sul fatto che una diga sia un'infrastruttura importante, e che un guasto o un disastro potrebbe causare danni inestimabili, anche in termini di vite umane. Anche da noi? Per capirlo, la Berner Zeitung ha chiesto a Markus Schwager, dell'Ufficio federale dell'energia, se e quanto le dighe svizzere siano protette in caso di crisi.

«Le circa 70 grandi dighe a gravità presenti in Svizzera, ad esempio, sono molto ben protette da tentativi di sabotaggio grazie al modo in cui sono costruite», ha chiarito l'esperto, aggiungendo però che esistono molte altre costruzioni più leggere - anche sui fiumi più grandi - che sarebbero più a rischio in caso di guerra. Proprio per questo, ci sono determinate azioni previste accadesse un conflitto (sono state introdotte dal Consiglio federale nel 1943, dopo che due dighe in Germania erano state bombardate). Ad esempio, in caso di guerra, i serbatoi devono essere svuotati parzialmente o completamente come misura preventiva.

I pericoli che affliggono le dighe
Oltre ai conflitti umani, ci sono altri pericoli che insidiano le 220 grandi dighe (e 200 piccole) elvetiche. «Siamo preparati a tutti i possibili scenari. Ad esempio un attacco terroristico o rischi naturali, entrambi possono provocare una rottura imminente o immediata di una diga», ha spiegato Schwager al giornale bernese. Storicamente, uno dei rischi più grandi riguarda le inondazioni. Seppur le dighe debbano essere in grado di resistere a una forte alluvione, gli Uffici federali dell'energia e dell'ambiente rivalutano continuamente i principi per valutare le possibili piene estreme per le dighe. Lo stesso vale per i terremoti: la sicurezza e gli standard vengono rivisti costantemente.

Nel caso accadesse qualcosa, comunque, «esistono protocolli d'emergenza che regolano nel dettaglio la collaborazione tra i gestori e le autorità» conclude Schwager, illustrando anche i modi esistenti per informare la popolazione: a dipendenza di cosa succede, possono arrivare notifiche di polizia o un'evacuazione tramite sirene. I sistemi di allarme idrico sono in particolare in funzione negli impianti di accumulazione che rappresentano un pericolo potenzialmente elevato per la popolazione (sono circa 75 in tutto il Paese). 

«Il tempo di preallarme può essere breve»
L'eventualità di rottura di una diga è quindi piuttosto remota nel nostro Paese, ma non può essere del tutto esclusa. È anche per questo che annualmente vengono portati avanti i test delle sirene. Come si può leggere sul blog dell'Ufficio federale della Protezione della Popolazione (UFPP), in caso di anomalie a un impianto d’accumulazione, la popolazione viene esortata in primis tramite l’allarme generale ad accendere la radio e a seguire le istruzioni di comportamento diramate dalle autorità.

«Quando viene emesso l’allarme acqua (dodici suoni continui e gravi in sequenze di 20 secondi ad intervalli di 10 secondi), invece, non vi è più tempo per informarsi; a questo punto alla popolazione non rimane altro da fare che abbandonare al più presto la zona di pericolo» - continua l'UFPP - «in linea di principio, il sistema di sorveglianza e d’allarme degli impianti d’accumulazione consente di avvisare la popolazione con sufficiente preavviso, ma in caso di rottura completa e improvvisa il tempo di preallarme è molto breve».

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