Genitori costantemente al telefonino? Secondo l'esperto ciò trasmette ai più piccoli segnali sbagliati. Ecco come ci si dovrebbe comportare
ZURIGO - Ci guida per strade che non conosciamo, ci ricorda appuntamenti e liste della spesa, accompagna i nostri momenti di evasione con musica e video e ci fornisce anche ricette per ottimi piatti o risposte alle domande più disparate. Il cellulare, diciamolo, è uno strumento irrinunciabile, spesso una vera e propria dipendenza. Quei pochi grammi di chip e plastiche racchiudono una fetta del nostro mondo personale e sono con noi in qualunque momento della giornata. Ma (perché c'è un ma) non sempre è un bene. Specie se si hanno dei bambini attorno.
Ne è convinto lo psicologo infantile Karl Dülli-Loher. Per l'esperto, interpellato da Nau.ch, se mamma o papà sono sempre al cellulare in presenza dei loro figli mandano segnali sbagliati.
«Molti genitori trascorrono solo la metà del loro tempo libero con i propri bambini. E spesso l'attenzione è, almeno in parte, sul telefonino», sottolinea Dülli-Loher. La conseguenza è ciò che preoccupa maggiormente l'esperto: «I bambini identificano il cellulare come un soggetto con cui relazionarsi. Devono capire che è solo un dispositivo e non una persona. Le conseguenze altrimenti sono pericolose».
Da qui il suggerimento: «I genitori dovrebbero prestare tutta la loro attenzione ai figli. Nella migliore delle ipotesi, cellulari e bambini piccoli non dovrebbero nemmeno stare nella stessa stanza». Insomma, o l’uno o l’altro. Anche perché, spiega Dülli-Loher, «il bambino potrebbe pensare di meritare solo la metà dell’attenzione dei genitori». O addirittura che il telefonino «sia più importante».
Lo psicologo è consapevole delle difficoltà a separare le due cose: «Ho cresciuto i miei figli quando i cellulari ancora non c'erano». Ergo, la sua è una ricetta che non ha mai messo in pratica.
E che probabilmente è impossibile applicare alla lettera, come sottolinea Mina B., mamma 39enne: «È impensabile pensare di separarsi del proprio cellulare. Anche perché la società si aspetta che tu sia sempre raggiungibile». Tuttavia lei stessa ammette che l'uso compulsivo di questi dispositivi non sia sano: «Ecco perché cerco di metterlo da parte e non sono sempre lì a controllare cosa accade nel mondo».