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VAUDLe gemelline Livia e Alessia, scomparse nel 2011 e mai più ritrovate

16.07.24 - 18:36
La pagina Facebook a loro dedicata ha chiuso per confluire in Missingchildren.ch
20 Min/Facebook
Fonte 20 Min
Le gemelline Livia e Alessia, scomparse nel 2011 e mai più ritrovate
La pagina Facebook a loro dedicata ha chiuso per confluire in Missingchildren.ch

SAINT SULPICE - Era la mattina del 30 gennaio 2011, ormai 13 anni fa, quando le gemelline Alessia e Livia (di 6 anni), stavano giocando con altri bambini. Una mattina come le altre dunque se non che proprio da quel momento, delle due bambine si è persa ogni traccia.

Rapite dal padre, che pochi giorni dopo venne ritrovato suicida nel sud Italia, delle piccole non si hanno più notizie. Immediata partì una spasmodica ricerca che però ancora oggi, nel 2024 non ha portato alcun risultato. Il loro tragico destino, le ricerche in ogni dove e tutti gli sforzi utili a risolvere il mistero della sparizione animarono - oltre ovviamente alle ricerche ufficiali della polizia che però si fermarono nel 2018 - una pagina Facebook dedicata: "Missing Alessia e Livia” che, da ieri, 15 luglio, non è più attiva.

La chiusura della pagina - Non si tratta però di un segnale negativo o della rinuncia a sperare ma solo del fatto che questa pagina facebook, che aveva raccolto 40mila follower, è da lunedì scorso confluita in un’altra pagina che si dedica alla scomparsa di minori: Missingchildren.ch

La nuova iniziativa - Ora il caso e la relativa pagina confluisce nel nuovo indirizzo «Missing Children Switzerland», che riassume i casi di 20 persone scomparse. L'organizzazione Missing Children Svizzera è stata fondata da Irina Lucidi, la madre di Alessia e Livia, che è anche presidente dell'organizzazione.«Chiudere questo sito non significa che abbiamo perso ogni speranza di ritrovarle un giorno. La speranza è intatta», afferma Miguel Torres Garcia, direttore dell'organizzazione. Le indagini, benché chiuse ufficialmente nel 2018, sono «ancora in corso», come spiega Jean-Christophe Sauterel, direttore della comunicazione della polizia cantonale di Vaud che spiega come ci sia sempre «un investigatore sul caso».

La storia - L’incubo comincia, come detto, a fine gennaio del 2011 quando le gemelline vennero rapite dal papà Mathias che le prelevò portandosele via. Particolare agghiacciante una telefonata dell'uomo alla moglie, nonché mamma delle bimbe, in cui le annunciava che non avrebbe più rivisto le bimbe. E poi un ulteriore drammatico colpo di scena si verificò quando l’uomo, il 3 febbraio del 2011, si tolse la vita e venne ritrovato morto a Cerignola in Puglia. La polizia, nel ricostruire i suoi spostamenti, trovò traccie dell’uomo a Marsiglia, in Corsica, a Tolone e a sud di Napoli, sempre però, in apparenza, senza le ragazze. Fino al ritrovamento del corpo del padre a Cerignola. Qui, centinaia di volontari si impegnarono per ritrovare il chip del navigatore dell'auto del padre dei gemelli. L'uomo aveva infatti con sé lo strumento quando si gettò sotto il treno, ma non è mai stato ritrovato.

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