La FedPol fa il punto dopo l'incidente in Croazia che ha coinvolto un furgone, con targhe svizzere, che trasportava 14 migranti irregolari.
BERNA - Almeno 14 migranti irregolari, compresi sette bambini tra i 5 e i 9 anni, sono rimasti feriti durante la notte a cavallo di domenica e lunedì 9 settembre, in Croazia dopo che il furgone a targhe svizzere sul quale viaggiavano è uscito di strada, nel tentativo di sfuggire alla polizia.
Il caso ha riacceso l'attenzione mediatica sul ruolo della Svizzera nel traffico di migranti irregolari. Come mai il furgone coinvolto nell'incidente in Croazia aveva targhe elvetiche? Secondo quanto raccolto da 20Minuten il veicolo sarebbe stato noleggiato a Zurigo da due persone con una carta d'identità e una patente di guida svizzera.
Il proprietario del garage ha raccontato che i due malviventi si sarebbero presentati nel suo ufficio la scorsa settimana. «Erano in due, un uomo e una donna. Sembravano una coppia, ma ora so che probabilmente fingevano. Mi ha detto che voleva noleggiare il veicolo per fare un viaggio con la famiglia nel fine settimana».
Questa mattina sono emersi però alcuni nuovi dettagli. Secondo il Blick la coppia, uno svizzero di origini indiane e una brasiliana residente nel canton Berna, avrebbe affidato a un amico il bimbo di due anni. «Avrei dovuto occuparmi del piccolo per qualche giorno», ha spiegato ai colleghi del quotidiano d'oltralpe. «Ma non mi hanno più fatto sapere niente. Ho bisogno di aiuto, non so cosa fare con il bambino».
Non è ancora noto se le due persone fossero all'interno del furgone nel momento dell'incidente. Il caso svizzero-croato presenta però alcune anomalie. «Nella tratta di esseri umani vengono spesso usate auto private, non a noleggio», ha spiegato a 20Minuten il portavoce della Fedpol Christoph Gnägi. «Il fatto che avesse una targa svizzera non rivela sostanzialmente nulla sull'autore del reato o sul paese di destinazione dei richiedenti l'asilo».
Secondo Fedpol il percorso più frequente attraverserebbe proprio il Ticino. In molti casi la Svizzera è solo il paese di transito e non quello di destinazione dei trafficanti. Una situazione nota alle forze dell'ordine svizzere. «I trafficanti scelgono solitamente percorsi discosti e secondari dove i veicoli sovraffollati, come nel caso croato, passano inosservati», ha spiegato Alexander Ott della polizia dell'immigrazione di Berna.» Le persone fatte entrare illegalmente verrebbero poi consegnate ad altri trafficanti, a seconda del paese di destinazione.