Lo ha deciso la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni degli Stati.
BERNA - No a un controprogetto indiretto all'iniziativa sulla SSR "200 franchi bastano". Lo ha deciso la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S), respingendo in questo modo un progetto dell'omologa commissione del Nazionale.
Stando a una nota odierna dei servizi parlamentari, una SSR forte e quadrilingue sono essenziali per garantire la vitalità della democrazia e un servizio di base di qualità nel settore giornalistico, segnatamente anche nelle regioni linguistiche periferiche.
Inoltre la CTT-S è del parere che i punti chiave dell’iniziativa commissionale - che riprende in larga parte le proposte dell'iniziativa popolare - siano formulati in modo troppo vago e che l’elaborazione delle modifiche di legge risulterebbe pertanto difficile.
Il controprogetto indiretto
La decisione della CTT-N di presentare un'iniziativa parlamentare quale controprogetto indiretto all'iniziativa di UDC, Unione svizzera delle arti e mestieri e giovani liberali-radicali, era stata accolta con un solo voto di scarto (13 voti a 12) lo scorso 14 di gennaio.
I punti chiave della proposta includono la diminuzione del canone per le famiglie, l'esenzione totale dal canone per le imprese, un ampliamento delle competenze dell'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (AIRR), un obbligo di cooperazione tra la SSR e le emittenti private (in particolare nell'ambito dei diritti sportivi) con l'iscrizione del principio di sussidiarietà, nonché il mantenimento dell'odierna quota del canone a favore delle emittenti radiotelevisive titolari di una concessione con mandato di prestazioni e partecipazione al canone secondo la Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV).
Il progetto del Consiglio federale
Il controprogetto indiretto della CTT-N, bocciato dall'omologa commissione degli Stati (e che probabilmente si può considerare liquidato, n.d.r), si aggiunge a quello del Consiglio federale che si propone di diminuire a tappe il canone dagli attuali 335 a 300 franchi all'anno.
Inoltre, le imprese con un fatturato annuo soggetto all'IVA fino a 1,2 milioni dovrebbero essere esentate dal canone (attualmente fino a 500'000 franchi). Tutto ciò sempre in risposta all'iniziativa "200 franchi bastano!", che il governo raccomanda di respingere. L'iniziativa, se accolta, provocherebbe infatti una riduzione dei proventi del canone dagli attuali 1,25 miliardi a circa 650 milioni.
Il Consiglio federale intende raggiungere il suo obiettivo mediante una revisione parziale dell'ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV), affinché possa così continuare a stabilire autonomamente l'importo del canone radiotelevisivo. Con le proposte dell'esecutivo, l'importo fisso destinato in futuro alla SSR dovrebbe diminuire di 170 milioni, a fronte degli attuali 1,25 miliardi.
La cosiddetta "Iniziativa SSR" segue quella chiamata "No Billag", che intendeva abolire in toto la tassa di ricezione, e che nel marzo 2018 era stata respinta chiaramente dal 71,6% dei cittadini.
Le prime reazioni - A stretto giro è arrivata la presa di posizione del PS, che «respinge fermamente l'iniziativa anti-SSR e il relativo dannoso controprogetto della destra. In tempi di disinformazione, deep fakes e manipolazione dei social media, è fondamentale poter contare su un panorama mediatico forte e indipendente». I socialisti quindi accolgono «con favore il fatto che il comitato di consultazione preliminare del Consiglio degli Stati abbia respinto il controprogetto della CTT-N».
SSM: «Passo nella giusta direzione» - Il Sindacato svizzero dei media SSM «accoglie con favore la decisione della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati di non appoggiare l’elaborazione del controprogetto indiretto all’iniziativa SSR decisa dalla commissione omologa del Consiglio nazionale. È certamente un passo nella giusta direzione, tuttavia, il controprogetto resta ancora sul tavolo, e il rischio di un ulteriore indebolimento del servizio pubblico mediale non può dirsi del tutto scongiurato».