La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio su un treno ad alta velocità, all'altezza di Arezzo. Inutili i soccorsi.
AREZZO - È un liceale vallesano, il ragazzo 19-enne morto tragicamente ieri pomeriggio su un treno ad alta velocità italiano, all'altezza di Arezzo, in Toscana. Il giovane era in gita scolastica con la sua classe ed è rimasto soffocato, a causa di un boccone andatogli di traverso e che gli è rimasto bloccato in gola.
La morte assurda, che ha sconvolto l'intera Confederazione dopo aver appreso la notizia ieri sera, come detto è avvenuta su un treno Freccia Rossa, in transito in Toscana (Italia). La comitiva di studenti vallesani (18 e 19 anni) era ripartita da Roma Termini intorno alle 12,30, dopo aver trascorso una giornata in visita ai musei della capitale.
La malattia - Secondo i media italiani, il ragazzo soffriva di una deformazione alla trachea e di una forma di osteogenesi degenerativa imperfetta*, che metteva a rischio ogni deglutizione. Lo sfortunato studente era in viaggio da Roma verso Milano con i suoi compagni di classe, nell'ambito di una gita scolastica del liceo.
I fatti e la manovra di Heimlich - Poco prima delle 14, mentre il diciannovenne consumava il proprio pranzo, un boccone gli è andato di traverso, impedendogli la respirazione: immediatamente ha manifestato sintomi di soffocamento. L'aiuto prestato dai passeggeri e i tentativi di rianimazione non hanno potuto scongiurare il peggio. Secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, a bordo del treno espresso Freccia Rossa c'erano anche due medici, che avrebbero eseguito – invano – la manovra di Heimlich sul giovane.
Il treno si è fermato poco dopo in sosta di emergenza sul quinto binario, ma i paramedici arrivati da Arezzo non hanno potuto far altro che constatare la morte del ragazzo. È stato poi confermato che la causa del decesso è da attribuire a un blocco delle vie aeree. Il magistrato di turno sta valutando se disporre l'autopsia nel reparto di medicina legale.
Il Freccia Rossa è rimasto in stazione tutto il pomeriggio di ieri: solo l'arrivo di un altro treno ha consentito ai passeggeri, compresi gli studenti elvetici, di proseguire il viaggio verso Milano e da qui raggiungere la Svizzera.
L'autorità scolastica - Il responsabile del Servizio dell'insegnamento vallesano, Jean-Philippe Lonfat, ha precisato che sono stati tre i medici presenti a intervenire nel vagone dove si trovava il 19enne, due secondo i media italiani.
L'accompagnamento ad hoc per lo studente - E ancora, si apprende che a causa della malattia, per permettere al giovane di partecipare al viaggio di studio, a cui teneva particolarmente, le autorità scolastiche avevano predisposto un accompagnamento ad hoc costituito di un assistente personale e un numero d'insegnanti più cospicuo. Malgrado la sua patologia, il giovane aveva un percorso scolastico esemplare.
Il rientro a casa - Compagni e insegnanti sono tornati a Sion ieri sera. È stata allestita un'unità di supporto psicologico. Un docente è rimasto in Italia per le formalità amministrative.
L'osteogenesi imperfetta è una malattia genetica che crea problemi a carico di scheletro, articolazioni, occhi, orecchie, cute e denti.