Cresce l'interesse per la relativa formazione professionale. Alla SUPSI le domande d'ammissione sono aumentate del 10%
Durante l'emergenza, chi studia cure infermieristiche sta fornendo un sostegno «fondamentale» alle strutture sanitarie
BELLINZONA - L'emergenza Covid-19 li vede impegnati in prima linea ormai da diversi mesi. Stiamo parlando di infermiere e infermieri: una figura professionale che con la pandemia ha avuto molta più visibilità del solito.
E proprio gli infermieri negli scorsi mesi si sono anche fatti sentire, scendendo in piazza per rivendicare migliori condizioni di lavoro e un salario più alto. Ma nonostante questo scenario, sembra che l'attuale emergenza sanitaria abbia invogliato molti giovani a interessarsi per tale professione.
Il fenomeno si riscontra oltre San Gottardo, come scriveva negli scorsi giorni 20 Minuten. E il Ticino non sarebbe da meno. Lo conferma Carla Pedrazzani, responsabile del corso di laurea in cure infermieristiche offerto dalla Scuola professionale universitaria della Svizzera italiana (SUPSI): «Quest'anno abbiamo avuto un aumento di circa il 10% delle domande di ammissione» ci dice, spiegando che si constata anche «un numero maggiore di giovani residenti interessati alla formazione». Non è comunque ancora chiaro quanto la situazione sanitaria abbia influito sulla scelta professionale da parte degli studenti.
Un sostegno «fondamentale» - Resta invece stabile il numero delle candidature al Centro professionale sociosanitario infermieristico (CPS) di Bellinzona e Lugano, come ci fa sapere il direttore Paolo Barro. «Dopo la prima ondata non sono aumentate, ma non sono nemmeno diminuite» ci dice, ricordano il sostegno «fondamentale» che gli allievi dell'istituto stanno fornendo durante l'emergenza. «Quelli all'ultimo anno di formazione sono presenti in numeri importanti negli ospedali, a beneficio delle cure». Un sostegno in cui sono stati coinvolti anche i docenti professionali di materia.
L'interesse per il sociosanitario - Nel nostro cantone in generale si riscontra sempre, comunque, un elevato interesse per le professioni sociosanitarie, ci dicono dall'Ufficio dell'orientamento scolastico e professionale. Un aumento dei giovani che scelgono tale formazione potrebbe aiutare le strutture sanitarie ad affrontare un'eventuale carenza di personale. Durante la prima ondata, l'Ente ospedaliero cantonale aveva fatto ricorso a personale avventizio. E lo sta facendo anche ora.
SUPSI pronta a crescere - Proprio in prospettiva di un'ulteriore crescita degli studenti in cure infermieristiche, la SUPSI si sta muovendo - in coordinazione con il Cantone - per fare in modo di aumentare gradualmente il numero di giovani che si formeranno nei prossimi anni. L'obiettivo è di soddisfare «il bisogno del territorio in termini di figure professionali» conclude Pedrazzani.