Una collaboratrice li aveva trovati in un pacco privo di mittente e destinatario.
Ignara del loro contenuto, al posto di gettarli, aveva deciso di condividerli con altri due colleghi.
CADENAZZO - Non avevano consumato cibo avariato, ma biscotti alla marijuana i tre dipendenti del Centro logistico della Posta di Cadenazzo che lo scorso 15 gennaio avevano accusato un malore.
È una vicenda che ha... dello stupefacente quella che aveva reso necessario il ricovero di tre persone con sintomi da intossicazione. Una volta scartata l'ipotesi della presenza di una sostanza nociva nell'aria, si presumeva infatti che i malori fossero dovuti a un'intossicazione alimentare causata da del cibo portato da casa e consumato durante una pausa. Ma non è andata proprio così.
Come riferisce laRegione, il cibo in questione altro non era che biscotti contenuti in un pacco privo di destinatario e mittente. In questi casi, il regolamento prevede che i dipendenti della Centrale oggetti trovati aprano la scatola e ricerchino informazioni utili a risalire a chi lo ha inviato e/o a chi è destinato. Non avendo trovato alcuna informazione, una collaboratrice della Posta, invece di eliminare il contenuto in quanto merce commestibile, ha pensato bene di portare biscotti in caffetteria per condividerli con i colleghi. Un atto "altruista" rivelatosi poi nocivo. L’inchiesta interna avviata dopo l'accaduto è sfociata nell’ammonimento della donna e nel richiamo all’ordine delle altre due persone che hanno consumati i dolcetti.
Durante l'intervento - ricordiamo - anche una soccorritrice della Croce Verde di Bellinzona aveva accusato un malessere (da ricondurre però ad altri motivi). Ecco perché la Centrale d’allarme cantonale aveva predisposto un massiccio dispositivo di pronto intervento, con tanto di evacuazione temporanea della struttura.