Lo chiede una mozione PPD inoltrata al Consiglio di Stato
BELLINZONA - Una mozione che chiede di dare ufficialità alla Giornata dell'insegnante è stata inoltrata ieri (in concomitanza con il primo giorno dell'anno scolastico) al Consiglio di Stato da parte dei granconsiglieri Giovanni Berardi, Maddalena Ermotti Lepori, Claudio Franscella, Alessio Ghisla, Sara Imelli e Giorgio Fonio a nome del Gruppo PPD + Generazione Giovani.
«Tutti noi siamo stati a scuola, tutti noi siamo stati allievi durante l’infanzia, durante l’età della crescita e da giovani adulti. Lo siamo stati nei momenti di motivazione, ma anche quando più attrattivi erano i giochi e i passatempi. Lo siamo stati imparando a gioire dei risultati positivi, ma anche a gestire gli insuccessi. Mentre eravamo allievi siamo cresciuti, abbiamo scoperto le nostre strade, siamo entrati nel mondo degli adulti. Spesso non eravamo consapevoli di tutte le opportunità che avevamo e, altrettanto spesso, ci si lasciava sedurre dalle distrazioni. Per fortuna vicino a noi c’era sempre una presenza costante che ci richiamava all’ordine e ci teneva sulla via maestra: l'insegnante!» affermano i firmatari.
«Alle elementari era la maestra, poi diventava la docente e poi ancora la professoressa. La figura dell’insegnante, nella nostra vita, è stata una presenza di peso, costante, che a momenti abbiamo amato e a momenti anche detestato. Una figura che agli occhi di noi allievi sfuocava in secondo piano perché gli amici, i compagni di gioco e i compagni di classe ci prendevano tante energie. Ma l’INSEGNANTE, ogni mattina era lì ad aspettarci, reduce sicuramente da domeniche intere a prepararci le lezioni. E noi a salutare con un misto di soggezione e rispetto, ignari che, proprio lui, conosceva i nostri punti deboli e i nostri punti forti magari più dei nostri genitori».
Proseguono i deputati: «Tutti noi abbiamo nei ricordi, ma sicuramente anche in una memoria più affettiva, qualcuno dei nostri insegnanti. Una parola, uno sguardo, un gesto spesso son bastati per darci coraggio e un po’ di autostima. La Signora Maestra o il Signor Maestro erano l’istituzione alla quale i nostri genitori davano carta bianca; ora, questa figura è scivolata nella discrezione dell’invisibilità. La professione dell’insegnante è forse quella che più di tutte, negli ultimi decenni, si è dovuta conformare e adeguare. Se per molte professioni il cambiamento è coinciso con l’avvento della tecnologia, per l’insegnante il cambiamento è stato molto più sottile e delicato. Lontano dai riflettori, gli insegnanti operano giornalmente con impegno per dare a ogni allievo, i nostri figli, la possibilità di un futuro dignitoso. Anche durante la pandemia, gli insegnanti hanno avuto un ruolo importantissimo, perché con grande professionalità hanno permesso una normalità a tutta una fascia di popolazione in età delicata come i giovani».
La richiesta di ufficializzare già dal prossimo 5 ottobre (data fissata dall'Unesco nel 1993) la Giornata dell'insegnante aiuterebbe l'opinione pubblica a «capire e comprendere e imparare ad apprezzare il grande lavoro di questi professionisti». In tale giorno si dovrebbe prevedere momenti di sensibilizzazione nelle scuole, sui media e presso i genitori e l’opinione pubblica «in modo che, almeno per un giorno, ci si possa soffermare a riflettere sulla complessità e sull’importanza del lavoro dell’insegnante per l’intera società».