Nonostante il vento impetuoso i pompieri sono riusciti a contenere l'incendio nella zona precedentemente circoscritta.
Con il miglioramento della situazione meteo, prevista per domani, i militi potranno passare al contrattacco. E riceveranno man forte da pompieri di montagna provenienti da tutto il Ticino.
INDEMINI - La strenua difesa del lavoro fatto in precedenza sembra essere andato in porto. I pompieri impegnati nel Gambarogno sono infatti riusciti a difendere il proprio fortino dall'assalto delle fiamme, alimentate dal poderoso vento.
I focolai hanno ripreso vigore - Raffiche talmente forti che questa mattina avevano costretto a terra gli elicotteri e che avevano ridato vigore a diversi focolai. «I militi impegnati nelle operazioni di spegnimento - precisa il Corpo dei pompieri di Bellinzona - hanno lavorato senza sosta, utilizzando attrezzi e pompe a spalla per contenere il più possibile lo sviluppo del fuoco. Alcuni focolai importanti, sviluppatisi a poche centinaia di metri dalla strada cantonale sono stati domati, grazie all'ausilio di tre autobotti».
In arrivo pompieri da tutto il Ticino - Complessivamente i militi hanno realizzato linee di difesa tagliafuoco per oltre cinque chilometri e mezzo. Un lavoro duro e faticoso che ha però permesso di contenere al minimo i danni. Ora con il previsto miglioramento della situazione meteo, i pompieri potranno passare al contrattacco. E lo potranno fare con forze fresche. Da domani, infatti, a combattere il rogo ci saranno militi di tutti i Corpi pompieri di montagna e di tutte le Sezioni di montagna dei Corpi pompieri ticinesi. Questo «per ripartire il carico di lavoro su diversi Corpi» e per dare un po' di respiro e «alcuni giorni di riposo alla sessantina di pompieri di montagna di Bellinzona che sono all'opera ormai da otto giorni».