Luca Cometti gestisce le pattuglie miste, servizio che opera contro l'immigrazione illegale. Ecco un caso clamoroso.
Agenti svizzeri e italiani uniti per un fine comune: «Migranti vere vittime di questa situazione. Ma rappresentiamo anche un freno alla criminalità itinerante». Guarda la video intervista.
CHIASSO - Le chiamano pattuglie miste. Sono state lanciate a inizio 2019 e di recente sono appena stati formati nuovi uomini sul Monte Ceneri e a Ponte Chiasso. Lo scopo, sempre più dichiarato, è quello di combattere l'immigrazione illegale a cavallo del confine italo-svizzero. Concetto che viene ribadito in un video di Tio/20 Minuti dal capitano Luca Cometti, capo degli impieghi della Dogana sud. Finora il bilancio è più che positivo. «Il confine va inteso come una zona di protezione. Non come una semplice striscia che divide due Stati».
«Le bande ci temono» – Il Ticino finora ha collaborato con Como e Luino. Il modello sarà esteso ad altre zone. Svizzeri e italiani continueranno a lottare fianco a fianco per un obiettivo comune. Diverse decine gli agenti coinvolti, circa una sessantina in media ma il numero varia a seconda del tipo di esigenze. «L'immigrazione illegale – precisa Cometti – è il nostro focus. Ma siamo convinti che la pattuglia mista abbia anche una funzione deterrente nei confronti della criminalità itinerante. Pensiamo alle bande che si spostano dalle metropoli italiane alla Svizzera. Vedere agenti elvetici su suolo italiano, o comunque nella regione di confine, scoraggia i criminali. E possiamo confermare che sono stati eseguiti anche diversi arresti».
Dieci persone in una sola vettura – Tra i casi più eclatanti registrati dalle pattuglie miste l'intervento per un importante trafficante di persone. «Un uomo che faceva parte di una rete criminale molto strutturata, estremamente recidiva. Qualche tempo fa il soggetto in questione era entrato da un valico non occupato, in orario notturno. Trasportava una decina di migranti a bordo del suo veicolo. Alcuni nascosti nel baule».
In fuga dalla paura – Gente proveniente da Paesi in guerra o in crisi finanziaria che è disposta a sborsare tutti i propri risparmi per mettersi nelle mani di usurai pronti a trasportarli abusivamente in una sorta di "terra promessa". «Ricordiamo che le vere vittime di questa situazione sono i migranti. Non dobbiamo mai dimenticarlo».
Il caso che fa sorridere – Un lato umano che Cometti evidenzia più volte. Anche quando parla degli aneddoti più insoliti e curiosi. «Le pattuglie miste non vanno viste solo in ottica repressiva. Una volta c'era una signora in panico che non trovava più la sua auto. Era sicura che fosse stata derubata. In realtà, dopo un po' di ricerche, ci siamo resi conto che semplicemente non ricordava dove l'avesse parcheggiata. Sì, il sostegno a qualsiasi cittadino in difficoltà fa parte dei nostri compiti».