L'Associazione dei consumatori la esclude. «In Svizzera consumatori meno tutelati»
LUGANO - Nessun risarcimento ai clienti Amag. Chi ha comprato un veicolo Volkswagen o Audi presso i garage del gruppo in Ticino, tra il 2006 e il 2018, lo ha pagato più di quanto le “leggi di mercato" avrebbero permesso. La super-multa emessa ieri dalla Commissione per la concorrenza (44 milioni di franchi) rende l'idea delle dimensioni del danno: ma l'ammontare reale della perdita per i consumatori è difficile da quantificare.
«Quello che è certo è che a fare le spese del cartello sono stati i clienti finali, quindi i cittadini» commenta la segretaria generale dell'Acsi Laura Regazzoni Meli. Ci sarebbero gli estremi per una class action? Altrove sì. In Ticino e Svizzera no almeno per ora.
«La possibilità di un'azione legale collettiva promossa dalle associazioni dei consumatori non è prevista dalla legge. Al riguardo si è già espresso il Tribunale federale» continua Regazzoni. A quasi dieci anni dall’adozione di una mozione che chiede di introdurre l’azione collettiva, il Consiglio nazionale nei giorni scorsi ha deciso di rimandare all'anno prossimo una discussione sul tema. «Nel frattempo i consumatori svizzeri e ticinesi continueranno a essere meno protetti. È successo per il Dieselgate, su cui abbiamo lanciato una causa collettiva finita in nulla, e succede ora con Amag». Non resta che aspettare il prossimo scandalo.