Piero Marchesi, consigliere nazionale UDC: «Una scusa dire che c'è penuria. Si va all'estero per risparmiare soldi».
«Google, per le sue sedi zurighesi, il personale che la Posta lamenta di non reperire l'ha trovato».
BERNA - «È una scusa. La Posta apre in Portogallo per risparmiare. E non venite a dirmi che con tutte le università di prestigio che abbiamo, non siamo capaci di formare informatici».
Piero Marchesi, Consigliere nazionale e Presidente dell'UDC Ticino non gira troppo intorno alla questione relativa a quanto deciso recentemente dalla Posta, ovvero la realizzazione di un centro IT a Lisbona (dove intende assumere - nel medio termine - 120 specialisti).
Interrogato sulla mozione presentata ieri, il parlamentare ticinese ha dichiarato che, per lui, la "trasferta" portoghese della Posta è la solita delocalizzazione "tagliacosti" camuffata da buone e strategiche ragioni aziendali. «Scusate, pensiamo di risolvere il problema di una carenza di personale specializzato, qualora esistesse, abbandonando il campo? Google, vedasi le tre sedi di Zurigo, gli informatici svizzeri li trova: la Posta li cerca in Portogallo».
«Creare posti di lavoro»
Insiste sul fatto che «dobbiamo pensare a creare posti di lavoro, non a creare ulteriori vuoti occupazionali. E, ripeto, abbiamo le migliori università per potere formare i nostri studenti in grado di occupare le posizioni richieste dal mercato».
E tira in ballo il presidente del Consiglio di amministrazione della Posta, Christian Levrat: «Ne ha sempre dette di ogni su certe decisioni e adesso che è presidente sposa una scelta davvero contraddittoria e incomprensibile».
Il democentrista, infine, ritene che la Confederazione, «in quanto proprietario dell'azienda Posta possa e debba intervenire sulle decisioni strategiche che la riguardano. Dice male quando afferma che l'azienda gode della piena autonomia operativa e che il Consiglio federale non intende interferire nelle scelte operative aziendali. Come ho scritto nell'interrogazione, il Consiglio federale, in qualità di rappresentante dell'azionista unico della Confederazione, è incaricato di dare chiare disposizioni vincolanti alla Posta affinché sia vietata la delocalizzazione all'estero di attività e servizi».