La campagna di prevenzione della PolCom di Lugano punta ancora di più sulle possibili molestie e violenze sul web.
LUGANO - Sbullo ritorna per la nona volta. Ma questa volta con una denominazione un po' diversa. Al precedente nome, infatti, la PolCom di Lugano, che da anni propone questa campagna di sensibilizzazione rivolta ai giovani di quinta elementare, è stato aggiunto il prefisso "cyber".
Un chiaro segnale dei tempi che cambiano e del fatto che uno dei nuovi punti focali della campagna riguarda tutti i possibili illeciti con cui i giovanissimi potrebbero doversi confrontare (a breve) navigando online.
Gli obiettivi
Cyber)Sbullo tratterà quindi i vari tipi di illeciti associati alla violenza giovanile e ad altre attività illecite tramite l'internet e i valori del rispetto, dell’identità e delle differenze, della stima e dell’autostima, delle emozioni e del loro riconoscimento. Insegnerà ai ragazzi a «riconoscere e affrontare i rischi che si possono incontrare navigando in rete e sui social network, trovando gli strumenti necessari per difendersi da essi» e fornirà le basi per «proteggere i propri dati personali, foto o selfie che si caricano sui social network». Infine cercherà di far capire ai giovani la «necessità di comunicare immediatamente le situazioni rischiose ai propri genitori e a dialogare apertamente con i loro docenti a scuola».
La campagna inizierà mercoledì primo marzo e proseguirà fino al 24. In questo periodo il caporale Patrick Bruehwiler - assistito dall'appuntato del Gruppo visione giovani della Polizia cantonale Stefan Bialik - si recherà nelle sedi scolastiche di Lugano per incontrare i 486 allievi delle 26 classi di quinta elementare.
In relazione ai temi trattati da (Cyber)Sbullo saranno anche disponibili cinque opuscoli editi dalla Prevenzione svizzera della criminalità, in particolare quelli rivolti ai giovani.