Alcuni cittadini della zona protestano per «l'inquinamento fonico insostenibile» durante gli eventi svolti presso lo stabilimento balneare.
Ma le autorità cantonali e comunali precisano: «Finora non abbiamo ricevuto segnalazioni riguardanti questa vicenda».
CASLANO - Da una parte ci sono gli abitanti che si lamentano (ma non tramite i canali istituzionali) per l'inquinamento fonico «insostenibile» proveniente dal Lido di Caslano. Dall'altra lo stesso Lido che avendo tutti i permessi comunali e cantonali in regola, alla fine non fa nulla né d'illegale, né di sbagliato. In mezzo a questa diatriba vi sono le autorità che però - come confermatoci dal DT - erano all'oscuro di tutto. Di recente né al Cantone né al Comune sono infatti giunte lamentele riguardo rumori molesti e musica ad alto volume.
L'accusa - La segnalazione arriva in redazione da un abitante di Figino che lamenta «i bassi insostenibili» e il «"tum tum" continuo» che dal Lido si propagano «come un'onda» sul Ceresio, andando a schiantarsi «sulla costa opposta del lago». Secondo il nostro lettore questi rumori molesti avrebbero provocato, nel corso degli ultimi anni, le lamentele di diversi abitanti che vivono a bordo lago e che sarebbero «tirannizzati» da musica «fino a sessanta decibel» che rende di fatto «impossibile» una vita normale.
All'oscuro - Anche perché è risaputo - come ricordato dal Dipartimento del Territorio (DT) in occasione della Giornata mondiale contro il rumore dello scorso 26 aprile - che l’inquinamento fonico e un’esposizione a livelli sonori elevati hanno effetti nocivi sulla salute e possono «provocare stress e farci ammalare» (vedi box). Ma in questo caso il problema è un altro. Ovvero che le autorità non siano mai state messe al corrente di questo (ipotetico) disagio vissuto dalla popolazione.
Si valuta caso per caso - Il DT, che abbiamo contattato proprio per questa vicenda, ha però voluto fare un po' di chiarezza in merito agli eventi (anche rumorosi) all'aperto e ai permessi. «Essi rientrano - ci spiegano dal Dipartimento - nella categoria delle manifestazioni occasionali all’aperto, per le quali l’Ordinanza federale contro l’inquinamento fonico non prevede né valori limite d’esposizione al rumore né metodi di valutazione». Ogni caso va quindi valutato singolarmente. «E l'autorità - precisa il DT - dispone di un certo margine d’apprezzamento, soppesando da un lato il bisogno di quiete della popolazione e dall'altro l’interesse per la manifestazione». Il Regolamento cantonale di applicazione dell’OIF attribuisce a ogni modo ai Municipi la competenza di programmare questi eventi in modo che le emissioni siano tollerabili dal vicinato definendo di conseguenza gli orari, le date, la durata e i livelli sonori ammissibili. «Spetta pertanto in primo luogo all’autorità comunale - conclude il DT - autorizzare e controllare queste manifestazioni pubbliche».
Gli effetti dell’inquinamento fonico - L’esposizione a rumori molesti causa il rilascio di ormoni da stress che ci rendono più reattivi, provocando un aumento della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, disturbi del sonno, come pure la difficoltà di concentrazione o l’aumento del rischio di depressione.