Va avanti il cammino burocratico per la riqualificazione della nota zona turistica: chiesti 1,1 milioni di franchi per il progetto
Il Municipio: «Senza il Touring un'operazione di questo genere non si potrebbe realizzare». Ipotesi d'inizio lavori nel 2025
LUGANO - Il cammino di avvicinamento verso il nuovo Centro balneare di Carona trova sul suo sentiero riqualificativo anche un villaggio glamping: nella partita del restyling e ritorno a nuova vita del complesso balneare entra con 6 milioni di franchi il TCS che realizzerà negli 8'800 metri quadrati individuati (inizialmente erano 15mila) 32 alloggi (di cui 4 su alberi) in grado di ospitare 130 persone. Le costruzioni saranno realizzate con materiali amovibili e leggeri, per rispettare il patrimonio naturale e arboreo. È quanto emerso oggi nel corso di una presentazione alla stampa indetta dal Municipio per riferire sulle novità riguardo la faticosa rimessa in piedi del polo balneare.
La piscina viene ripartita in tre vasche - La grande piscina attuale (che oggi non è conforme alle caratteristiche che esigono le competizioni) sarà ripartita in 3 vasche: una dedicata ai tuffi e ai nuovi scivoli, una per i nuotatori con tre corsie lunghe 25 metri e infine l'ultima per lo svago e il relax con sedute e giochi d'acqua. Anche le vasche esistenti per i più piccoli saranno rinnovate e si prevede la formazione di una nuova area giochi che sarà fruibile tutto l'anno. Gli spazi esterni saranno riqualificati con l'inserimento di aree verdi e percorsi pedonali.
Modificato il progetto iniziale per ridurre i costi e niente minigolf - Inizialmente il progetto prevedeva costi che arrivavano a 16 milioni di franchi. «La Città, valutato l'impegno finanziario, lo ha adattato in alcune sue parti per ridurne i costi» si legge in una nota. Le modifiche introdotte riguardano, in particolare, il ridimensionamento della copertura e degli spazi e l’accorpamento di alcune funzioni in due padiglioni invece dei tre previsti. «Il primo accoglierà il nuovo snack bar e un’ampia sala riunioni, al cui interno svolgere attività di ristoro e di aggregazione, che possono ben convivere ed essere funzionali alle diverse esigenze - viene spiegato - mentre durante il periodo di chiusura delle piscine questo spazio potrà essere utilizzato per lo svolgimento di eventi (pubblici e privati). Durante la stagione d’apertura del lido sarà dedicato prevalentemente al bar. Il secondo padiglione sarà invece destinato agli spazi di servizio della piscina come spogliatoi, docce e servizi». Nel nuovo progetto non ci sarà spazio per il minigolf.
Investimento di 10,5 milioni di franchi - L'investimento complessivo per il rilancio del Centro balneare di Carona - alla luce dei tagli alla spesa - è adesso stimato in circa 10,5 milioni di franchi. Il progetto sarà sussidiato per il 25% dal Cantone, in base al credito concesso per le aggregazioni e altri fondi di co-partecipazione ai costi arriveranno anche da Ufficio fondi Swisslos.
La Città chiede con due messaggi un credito di 1,1 milione di franchi e l'approvazione della convenzione e il sì a una variante di piano regolatore - Per i lavori preparatori come sondaggi geologici, controlli ambientali, modanature, oltre a spese di riproduzione e tasse occorreranno 1,1 milioni di franchi. Il messaggio municipale chiede dunque al Consiglio comunale l'ok allo stanziamento e di approvare la convenzione con TCS e «la costituzione di un diritto di proprietà». In un secondo messaggio vuole il benestare anche su una variante di piano regolatore «assolutamente necessaria per poter fare tutto quello che il progetto prevede» come è stato ricordato anche durante la conferenza stampa di questa mattina.
Cosa prevede la convenzione con TCS - Ma vediamo qualche punto dell'accordo con il Touring Club Svizzero (posto in essere attraverso la TCS Training&Ricreativa SA). Il diritto di superficie costerà al TCS 68'000 franchi all'anno e avrà la durata di 40 anni. Il TCS parteciperà anche ai costi per la manutenzione del verde sborsando 15'000 franchi all'anno e nell'ordine del 50% (con un tetto massimo di 150mila franchi) anche ai costi che il Municipio di Lugano sosterrà per scivoli e giochi. La Città di Lugano nel messaggio municipale chiede anche al consiglio di approvare un contributo di 40mila franchi «per facilitazioni ospiti all'accesso al centro balneare, per notte trascorsa nel villaggio»: 3 franchi per adulti e 1.50 franchi per bambini. Il TCS ipotizza circa 15'000 pernottamenti a stagione.
Le tempistiche: inizio dei lavori non prima del 2025 - Ci vorrà ancora del tempo (compreso quello della politica) per vedere posare il "primo mattone" del nuovo centro balneare. Secondo quanto prevede il documento di programma, «nell'autunno 2023 ci sarà l'avvio delle progettazioni (pubbliche e private), nell'autunno del 2024 l'approvazione del progetto definitivo e preventivo dettagliato, nell'estate-autunno 2024 l'approvazione della variante di Piano regolatore da parte del Consiglio di Stato», poi sempre «nell'autunno 2024 la preparazione del messaggio credito di costruzione con l'inoltro della domanda di costruzione» con l'avvio infine dell'iter che darà il via finalmente ai lavori che «non potranno cominciare non prima del 2025» è stato detto durante l'incontro di presentazione con i giornalisti.
Realizzato nel 1968 da Luigi Giussani - Il centro balneare di Carona è sorto negli anni 1968-1969 per iniziativa di Luigi Giussani, allora proprietario della Monteforno SA di Giornico, che l’aveva ideato e costruito assieme alla funivia Melide-Carona e al Parco San Grato. A seguito di difficoltà finanziarie, la struttura venne ritirata dall’UBS, che nel 1983 la donò al Comune di Carona, e da allora e fino all’aggregazione dell’estate del 2013, ne ha garantito la gestione.
I gloriosi anni '90 con migliaia di persone che arrivavano anche dal Comasco e Varesotto - Il parco balneare di Carona fino alla fine degli anni ’90 è stato un punto di riferimento per le estati dei luganesi ma non solo: fra le migliaia di persone che affollavano il luogo (27mila metri quadrati immersi nella natura) numerosissimi erano gli italiani provenienti dal Comasco e dal Varesotto. Poi arrivò il declino.