Cianobatteri, il sindaco aveva chiesto l'intervento del Cantone. Si è visto recapitare una lettera sgradita. E dice: «Non è colpa nostra».
AGNO - Non si placano le tensioni tra Agno e il Cantone in merito alla vicenda dei cianobatteri nelle acque del lago Ceresio. Stavolta è il Dipartimento del territorio a scrivere al Comune sottocenerino. Spiegando che gli specialisti della Divisione dell'ambiente monitoreranno la situazione e hanno pronti eventuali provvedimenti per mitigarla. Ma trasmettendo nel frattempo anche un invito chiaro ad Agno: aggiornare il Piano di smaltimento delle acque prima di invocare interventi statali.
Occhio al fosforo – Un Piano che ad Agno è fermo ai primi anni 2000. E che secondo gli esperti del Cantone potrebbe avere effetti indiretti sulla situazione delle acque lacustri. I cianobatteri infatti si nutrirebbero di fosforo. Scaricando a lago determinate sostanze, il Comune non farebbe la sua parte nella prevenzione contro la proliferazione di queste alghe.
Il sindaco: «È solo una scusa» – La stoccata non è piaciuta a Thierry Morotti, sindaco di Agno. «A noi sembra che il Cantone abbia semplicemente trovato una scusa per scaricare su altri le responsabilità. Interpelleremo i nostri tecnici e faremo le dovute valutazioni. Ma non ci possono sicuramente incolpare per la presenza di questi batteri. Questa lettera è il pretesto da parte del Cantone per non intervenire? Assurdo».
«Noi costretti a vedere fuggire i turisti» – Morotti è particolarmente preoccupato. «Nel 2023 abbiamo esposto per la prima volta il divieto di balneazione. I turisti sono scappati. Con gravi danni per l'economia della regione. Non ci eravamo mai trovati in una situazione del genere. Ci chiediamo tutti cosa accadrà nel 2024».
L'appello del Governo – Qualche settimana fa anche il Consiglio di Stato, sollecitato dal parlamentare Fabio Schnellmann, si era espresso sulla situazione del golfo di Agno. E il Governo aveva evidenziato come la proliferazione dei cianobatteri fosse favorita sia dal caldo, sia dalla presenza di nutrimento. Il fosforo, derivante dalle acque di scarico delle abitazioni, giocherebbe un ruolo importante. Da qui l'appello a mantenere aggiornati piani di smaltimento e canalizzazioni.