Sono sempre di più i casi di micosi del cuoio capelluto che derivano da tagli del tipo "undercut". Due dermatologi ci spiegano cosa sia.
BELLINZONA - Nelle scorse settimane i parrucchieri ticinesi hanno ricevuto una lettera dal medico cantonale Giorgio Merlani. Il motivo dello scritto? Il «crescente numero di segnalazioni» in merito a una micosi del cuoio capelluto (tinea capitis) derivante dai tagli di capelli del tipo "undercut" (ovvero quelli che prevedono una rasatura che viene eseguita nella parte posteriore o laterale della testa) che concerne soprattutto i giovani.
Responsabilità - Nella missiva - inviata in collaborazione con il Presidente dell'associazione di categoria Coiffure Suisse Ticino - l'Ufficio del medico cantonale mette infatti in guardia i parrucchieri sul rischio d'infezione, invitandoli «a un approccio responsabile» per quanto riguarda l'igiene da tenere nei loro saloni. «Rispettando determinate norme igieniche e misure di disinfezione accurate - viene precisato - potrete contribuire a contenere la diffusione delle micosi cutanee».
Di cosa si tratta - Causata dal fungo filamentoso Trichophyton tonsurans, questa infezione fungina del cuoio capelluto si manifesta sulla testa attraverso lesioni singole o multiple pruriginose, squamose, crostose e a volte anche dolenti, con perdita locale dei capelli. Ma c'è da preoccuparsi? Lo abbiamo chiesto a due dermatologi e a Coiffure Suisse Ticino.
«Nessuna preoccupazione» - «Le infezioni - esordisce il dottor Stefano Gilardi, che ha uno studio medico a Locarno - si sono sviluppate essenzialmente nel Sopraceneri, in un paio di saloni. A essere colpiti sono stati alcuni giovani che si sono sottoposti alla tecnica undercut, un tipo di taglio molto incisivo che ha favorito la diffusione di questo fungo. La situazione comunque non è preoccupante: il numero dei pazienti non è infatti stato così elevato, anche perché siamo riusciti a localizzare la fonte e a circoscrivere in tempo l'infezione».
«Non passa da sola, va curata» - Un'infezione che comunque può diffondersi velocemente e provoca prurito, desquamazione e una perdita (circoscritta) di capelli. «Non è una malattia gravosa e non provoca effetti secondari importanti», continua Gilardi. «Però va affrontata abbastanza rapidamente perché una delle sue caratteristiche è il rapido sviluppo e l'alta contagiosità». Della stessa opinione anche la collega Brigitte Cavegn. «È una malattia infettiva facilmente curabile con una pastiglia antimicotica, ma va curata perché da sola non si risolve», ci spiega la specialista in dermatologia di Mendrisio, precisando di «non averla per ora riscontrata nei suoi pazienti». Molti suoi colleghi, invece, l'hanno diagnosticata più volte «tanto che si può parlare di un aumento dei casi» rispetto al solito. I sintomi della tinea capitis non sono specifici e possono essere tipici anche dell'eczema o della psoriasi. «In caso di dubbio - conclude Cavegn - è però sempre meglio rivolgersi a uno specialista».
Pulizia e disinfezione - La situazione venutasi a creare non inquieta nemmeno Coiffure Suisse Ticino. «Al momento - precisa l'associazione di categoria - la questione non è preoccupante. Ma abbiamo comunque ritenuto corretto informare tutti i saloni del cantone». Saloni che nella lettera sono inoltre stati invitati a rispettare «norme igieniche» e «misure di disinfezione» accresciute per contenere la diffusione di un fungo le cui spore possono sopravvivere per mesi sulle superfici. Tra le principali contromisure vi è «l'utilizzo di un disinfettante fungicida» per le superfici, per le mani e per tutto il materiale - rasoi, forbici, pettini e spazzole - entrato in contatto con la pelle, i capelli o la forfora. Inoltre viene caldeggiato di non utilizzare né detergenti, che «possono inattivare l'effetto dei disinfettanti», né asciugacapelli per pulire le superfici in quanto «potrebbero diffondere gli agenti patogeni».