Il successo di una regione turistica raccontato dall'imprenditore visionario Daniele Brunati: «Collaborare col Ticino? Sarebbe top».
CANTONE/ CONFINE - Lago di Como superstar. Con ben 4,8 milioni di pernottamenti (dato del 2023, 1 milione in più rispetto al 2019 pre pandemico), il turismo sul Lario sta sempre più diventando un must. Creando qualche interrogativo in Ticino, dove un simile brand finora non è ancora decollato. «Eppure anche voi avete un sacco di cose belle», sostiene Daniele Brunati, visionario direttore generale di Amici di Como e presidente del Consorzio Como Turistica.
Partiamo da Amici di Como. La vostra associazione, nata oltre 20 anni fa, pare avere un ruolo nel successo della località italiana.
«Di certo abbiamo contribuito a destagionalizzare il turismo. Amici di Como ha da sempre sostenuto la Città dei Balocchi, oltre a molte altre importanti iniziative. E questo ha fatto conoscere Como a tutto il mondo in inverno».
La Città dei balocchi è un evento invernale.
«Siamo stati i primi in Italia a illuminare una città intera e ad allungare il “periodo natalizio”. C'è stata gente che per venire a vedere le illuminazioni artistiche si prendeva un weekend o anche una settimana da queste parti. Poi è chiaro che magari nasceva la curiosità di rivedere la località anche in estate».
Amici di Como riunisce circa 160 aziende del vostro territorio.
«Sì. Di diversi settori, anche concorrenziali. Il nostro slogan è "mecenati per scelta". Abbiamo la possibilità di creare e inventare. Siamo “poli-interventisti”, nel senso che interveniamo in molteplici settori. Siamo indipendenti, slegati dalla politica. E siamo anche parecchio uniti».
La Città dei Balocchi esiste da più di 30 anni. Ma il boom del Comasco è crescente.
«Storicamente il Lago di Como è sempre stato frequentato da una clientela internazionale d’élite alto-spendente: artisti, musicisti, politici, grandi famiglie imprenditoriali. La Città dei Balocchi ha avuto un ruolo determinante per attrarre anche un altro tipo di turismo che attraverso i social e gli influencer ha diffuso l’immagine di Como e del Lago».
Tutto qui?
«No. Le presenze di personalità famose, in primis George Clooney, hanno scatenato una vera corsa al Lago di Como. Adesso c'è chi pensa che Como debba essere vista almeno una volta nella vita. Oppure c'è chi vuole sposarsi a tutti i costi sul lago di Como».
Eppure parte del lago è anche poco balneabile. E poi ci sono poche spiagge, almeno nella zona urbana.
«Prima di tutto il Lago di Como non è solo nella zona di Como. C'è anche ad esempio l'alto lago, con varie spiagge e con la stupenda oasi protetta del Pian di Spagna. Ma poi pensate che la gente venga nel Comasco per fare il bagno? Si viene per il paesaggio incantevole. Per le passeggiate nelle valli. Poi ci sono i grandi eventi, il Concorso di Eleganza, il Forum Internazionale Ambrosetti, i congressi. Tutte manifestazioni che portano migliaia di persone».
In Ticino si dice che siate più attrezzati in caso di maltempo. Avete davvero più alternative al chiuso?
«Mah. Non mi pare. Se piove, la gente spesso disdice comunque. Forse noi andiamo a pescare su mercati geograficamente più distanti e quindi siamo meno soggetti alle disdette. La gente viene qui perché desidera esserci».
Pare che diversi alberghi si stiano attrezzando per fornire alternative al chiuso.
«È vero. Con spa o con gite enogastronomiche e culturali. Ma è un discorso in divenire. Come si fa il formaggio? Come si fanno i merletti? Come si fa il vino? Glielo mostreremo. I turisti del Lago di Como spesso sono disposti a spendere per vivere esperienze su misura».
In Ticino crediamo di essere "troppo cari". Lei sta dicendo che questo non è un problema.
«Esatto. Io vedrei bene una collaborazione internazionale tra Ticino e zona del Lago di Como. Sarebbe top. Se qui abbiamo l'overturismo si potrebbero benissimo trovare accordi affinché molti turisti che non trovano posto sul lago di Como, abbiano la possibilità di fare esperienze di uguale interesse sui vostri laghi. Ci sono grandi potenzialità da sviluppare in sinergia».
Guardiamo l'altro lato della medaglia. Cresce una certa insofferenza da parte dei residenti del Comasco. Siete vicini a una svolta?
«L'overturismo non piace a tutti. La gente che non ha interessi nel turismo è disposta a sopportare fino a un certo limite. Poi sbotta. Calcolate che da noi mancano tanti posteggi e anche le vie di comunicazione potrebbero essere migliorate. I collegamenti tra lago e terra andrebbero potenziati. Siamo un po' indietro».
Adesso c'è pure il Como calcio in serie A. Un'ulteriore attrattiva turistica?
«Bellissima cosa. Una società seria e solida. Godiamoci il sogno di essere nell’Olimpo del calcio».