Sono stati 1762 i cacciatori ticinesi che hanno imbracciato il fucile dal 31 agosto al 24 settembre.
BELLINZONA - Camosci, caprioli, cervi, cinghiali, marmotte volpi e tassi. Sono gli animali che potevano essere abbattuti durante la caccia alta 2024 svoltasi tra il 31 agosto e il 14 settembre, nonché dal 20 al 24 settembre. 1762 sono il numero complessivo di cacciatori ticinesi che hanno aderito al periodo venatorio, quasi 3'400 i capi abbattuti.
Cacciatori corretti - La caccia alta - precisa una nota diffusa oggi dal Dipartimento del Territorio (DT) - si è svolta in «modo corretto». Si segnalano poco più di 130 autodenunce, una cinquantina di infrazioni minori e 14 casi di ritiro della patente di caccia per violazioni gravi della legislazione cantonale e federale in materia di caccia.
Camosci - Per il camoscio le catture sono in linea con quelle degli scorsi anni. In totale nel 2024 sono infatti stati abbattuti 619 camosci (343 maschi adulti, 178 femmine adulte e 98 anzelli di età 1.5 anni), mentre nel 2023 erano stati 612. I Distretti con le maggiori catture sono risultati la Leventina, il Locarnese e la Valle Maggia. La quota raggiunta è comunque inferiore al piano di abbattimento di 800 capi.
Cervi - Le catture di cervo sono invece lievemente diminuite rispetto al 2023, assestandosi a 1'722 capi (1'802 nel 2023). In totale sono stati abbattuti 834 maschi, 696 femmine e 192 cerbiatti. «Il piano di abbattimento, definito in funzione dei censimenti e per limitare i danni al bosco e alle colture agricole - precisa il DT - non è tuttavia stato raggiunto e dunque si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale che avrà luogo nei mesi di novembre e dicembre».
Caprioli - Nel 2024 sono stati abbattuti 389 caprioli (434 nel 2023), di cui 229 maschi e 160 femmine. Il maggior numero di capi è stato ucciso nel distretto di Lugano, seguito da Leventina e Locarno. I prelievi in questa specie volti a correggere il rapporto sessi (che idealmente deve essere paritario tra maschi e femmine) continueranno nella caccia tardo autunnale.
Cinghiali - Per il cinghiale gli abbattimenti riferiti al periodo della caccia alta mostrano un aumento rispetto allo scorso anno, queste catture si aggiungono a quelle effettuate durante la caccia estiva nei mesi di giugno e di luglio. I capi catturati nella sola caccia alta per questa specie sono 646 (601 nel 2023). «23 cinghiali - precisa il DT - sono stati confiscati dall’Ufficio del Veterinario Cantonale poiché mostravano tassi elevati di presenza di cesio 137».
Spettro peste suina - Tenendo conto degli abbattimenti da parte degli agenti della polizia della caccia e dei cacciatori muniti di permesso di guardacampicoltura (contenimento danni), ai quali vanno aggiunte le catture in caccia estiva, da inizio 2024 sono stati uccisi 2'384 cinghiali contro i 2'123 del 2023 sul medesimo periodo. «Un dato che da un lato appare positivo nell’ottica della prevenzione dei danni, ma dall’altro preoccupa in quanto i prelievi effettuati con la nuova caccia estiva non causano l’auspicata riduzione degli effettivi come previsto nella strategia di prevenzione contro una potenziale epidemia di peste suina africana (PSA)», sottolinea il Dipartimento, precisando che ulteriori abbattimenti di cinghiali saranno effettuati durante la caccia invernale che si svolgerà tra metà novembre 2024 e gennaio 2025.
Gli altri - Per la marmotta, il tasso e la volpe, i dati delle catture saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo in quanto esentati dall’obbligo di essere presentati a uno dei posti ufficiali di controllo.