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Da Bissone fino alla Roma antica passando per... Spartacus

CANTONEDa Bissone fino alla Roma antica passando per... Spartacus

28.10.24 - 06:19
La coraggiosa avventura di Alessandro Serra per realizzare «un videogame degno di un gladiatore».
Davide Giordano
Da Bissone fino alla Roma antica passando per... Spartacus
La coraggiosa avventura di Alessandro Serra per realizzare «un videogame degno di un gladiatore».

BISSONE - Quando, all'improvviso, è arrivata la pandemia che ha chiuso la gente in casa - a periodi alterni - per un biennio che difficilmente dimenticheremo sono molti i professionisti che si sono sentiti crollare il mondo addosso.

Fra questi c'è anche Alessandro Serra, di Bissone, che ha visto svanire nel nulla mesi e mesi di lavoro su un progetto a cui aveva lavorato alacremente: «Ricordo bene quella sensazione di smarrimento», ci racconta, «mi sono messo davanti al camino con una sedia e mi sono detto: “Pensa a un modo per raddrizzare le cose”. E sono restato lì finché l'idea giusta non è arrivata. Ho guardato la mia ragazza e le ho detto: “Faremo un videogame”!».

Nasce proprio in questo modo, da un'illuminazione istantanea, l'idea di realizzare un videogioco di combattimento ispirato al gladiatore per antonomasia: Spartacus.

Davide GiordanoAlessandro mostra “Spartacus - Blood Arena”: «Speriamo presto di trovare un publisher (un editore, nel gergo dei videogiochi, ndr.) così potremmo iniziare davvero a fare sul serio».

«Sono un fan sfegatato della serie televisiva», ci conferma Alessandro, «ma l'ispirazione non arriva solo da lì, c'entra anche la sua riproduzione in marmo di Vincenzo Vela (l'iconico “Spartaco”) che si trova in Municipio a Lugano. La mia idea è sempre stata quella di collegare - in qualche modo - il Ticino alla Roma antica».

La scelta del videogioco, anche per un imprenditore “sgamato” con il digitale, non è affatto scontata: «Il prodotto che stiamo realizzando è all'avanguardia e degno di “affrontare” ad armi pari i prodotti commerciali di alto calibro», continua, «ho la fortuna di collaborare con un team molto talentuoso, siamo circa una trentina a coordinarci via web, molti di loro collaborano al progetto nei ritagli di tempo, e con grande passione».

Se per qualcuno è un hobby, per Alessandro è un impegno a tempo pieno, anzi pienissimo: «È un lavoro duro, non lo nascondo, a volte arrivo anche a giornate da 16 ore», ci conferma.

Realizzare un videogame, in pochi lo sanno, è un lavoro molto complesso: «Alcune cose le ho dovute imparare “sul campo” e in alcuni casi si è trattato di lezioni scottanti, ma anche quelle servono a crescere».

L'asticella che Survival Player, nome del team di sviluppo al lavoro su “Spartacus - Blood Arena”, si è posta è alta: «Abbiamo ottenuto il beneplacito, e la collaborazione, da parte dei più importanti gruppi di rievocatori storici gladiatori. Per noi l'aspetto realistico e di accuratezza storica è di fondamentale importanza. Quello che stiamo creando vuole essere il più fedele possibile a una vera lotta fra gladiatori. Il problema della violenza? Tranquilli, è assolutamente sicuro e poligoni e pixel non provano dolore», ride Alessandro.

Per finanziare dal basso il suo videogame, Alessandro ha aperto da poco una campagna kickstarter che potete trovare cliccando qui.

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