L'azienda coinvolta sarebbe molto importante. Più dipendenti si sono rivolti ai sindacati.
Volgarità, ripicche, nonnismo. Sotto accusa un capo, spalleggiato dai suoi assistenti. L'OCST indaga.
BELLINZONA - Un grave caso di mobbing starebbe coinvolgendo un importante ufficio del Bellinzonese. La situazione al momento è stata segnalata da alcuni dipendenti al sindacato OCST. «Siamo probabilmente di fronte a una situazione parecchio seria – conferma il sindacalista Carlo Vanoni –, che si protrae da tempo».
Allusioni ambigue alle donne – Nell’ufficio in questione da mesi, se non anni, regnerebbe un’aria irrespirabile. Alcune donne sarebbero state vittime di massaggi non desiderati e di allusioni estremamente ambigue (tanto per usare un eufemismo) da parte del capo.
Sull'orlo della crisi di nervi – Ma anche i dipendenti maschi si sentirebbero a disagio. In particolare per il linguaggio volgare e la pressione continua proveniente dai piani alti. Si parla di ripicche ripetute, di nonnismo, di minacce. Alcuni collaboratori col tempo avrebbero gettato la spugna. Altri sarebbero sull'orlo dell'esaurimento nervoso. Altri ancora proseguono a lavorare col mal di pancia, per paura di esporsi e di perdere il loro impiego.
Il precedente più recente – La vicenda ricorda, sotto certi aspetti, quanto verificatosi di recente all’interno di un importante colosso assicurativo. Con la responsabile vendite che, dopo diverse lamentele da parte dei dipendenti e vari articoli apparsi su Tio/20Minuti, è stata sollevata dall’incarico.
Nessuno si può opporre – Stavolta, tuttavia, ci sono sfumature differenti. La sostanza, però, non cambia. Chi è al fronte soffre. E non può permettersi di aprire bocca. Il capo, quando qualcuno cerca di opporsi a determinati atteggiamenti, sarebbe spalleggiato dai suoi assistenti. L’uomo occuperebbe la sua posizione di potere da diversi anni.
Il silenzio si rompe – Nelle ultime settimane qualcuno ha deciso di rompere il silenzio. Più di un dipendente si è rivolto ai sindacati. Le testimonianze, a livello di contenuti, coinciderebbero. «Adesso – puntualizza Vanoni – sarà nostro compito approfondire al più presto quanto sta accadendo».