Cerca e trova immobili

GERMANIA / CANTONEViaggio della morte per i profughi, in Germania processo a un passatore domiciliato a Lugano

19.01.24 - 15:34
Organizzava viaggi per i profughi dall'Italia alla Germania. Li nascondeva nei treni merci. Folgorata una ragazzina di 15 anni.
Imago
Viaggio della morte per i profughi, in Germania processo a un passatore domiciliato a Lugano
Organizzava viaggi per i profughi dall'Italia alla Germania. Li nascondeva nei treni merci. Folgorata una ragazzina di 15 anni.

MONACO/LUGANO - Si è aperto ieri a Monaco di Baviera il processo che vede coinvolto H.H., un passatore iracheno domiciliato a Lugano, responsabile - secondo l'accusa - di avere organizzato il viaggio di diversi profughi in fuga verso l'Europa. In uno di questi viaggi su un treno merci è morta - folgorata da una scarica elettrica dell'alta tensione - Melike A., una ragazzina di appena 15 anni.

In fuga per una vita migliore - Melike stava fuggendo dalla Turchia. Era di origini curde, e insieme alla sua famiglia sperava in una vita migliore proprio in Germania. Avevano pagato ai contrabbandieri dai 2.000 ai 10.000 euro per poter salire su un treno merci e fare il viaggio nascosti nei TIR che venivano trasportati dai convogli. Erano in dodici ed erano saliti a Verona, sotto la guida di contrabbandieri senza scrupoli. La loro destinazione era Monaco di Baviera.

La scarica mortale - Alla stazione merci di Monaco-Trudering il viaggio ha avuto un esito fatale. Melike è rimasta folgorata da una scarica elettrica mentre cercava di uscire dal suo nascondiglio attraverso il tetto del camion. L’adolescente ha riportato ferite gravissime, ed è stata successivamente curata dai primi soccorritori giunti sul posto. Trasportata in ospedale è entrata in coma, ed è morta dopo due settimane. Sono rimasti feriti invece un ragazzo di 19 anni e il fratello di 12 anni di Melike, che ha riportato ustioni alla mano. La polizia tedesca nel frattempo ha arrestato cinque persone coinvolte in questo traffico.

Il contrabbandiere domiciliato a Lugano - Ad inizio del processo - scrivono diversi media tedeschi - l’iracheno domiciliato a Lugano, non ha voluto commentare le accuse. Secondo l’inchiesta l’uomo, che è padre di due bambini e lavora come cuoco a Lugano, è responsabile di un traffico di profughi dall’Italia verso la Germania. E si faceva pagare profumatamente. Dal giorno dell'incidente era ricercato con un mandato d'arresto europeo ed è stato arrestato a Bergamo nell'ottobre del 2022. Da più di 14 mesi è detenuto nel carcere di Monaco-Stadelheim.

Nell’atto d’accusa viene descritto chiaramente come avveniva il trasporto: gli aiutanti sui treni merci a Verona tagliavano i teloni dei rimorchi dei camion. I rifugiati venivano fatti entrare e uscire dai camion attraverso queste aperture, pericolosamente vicine alle linee dell’alta tensione.

La disperazione della madre - Le indagini degli inquirenti hanno potuto ricostruire le ultime ore di quel viaggio: un ragazzo 19enne era riuscito a scendere dal camion, si è inginocchiato sul tetto del rimorchio per aiutare gli altri ad uscire. Non è chiaro se abbia toccato un filo dell’alta tensione o se si sia avvicinato troppo ad esso, fatto sta che si è verificata una scarica elettrica che ha generato un flashover e ha colpito il 19enne, Melike e il fratellino. Melike è caduta a terra ed è rimasta priva di sensi. Tutto ciò sotto gli occhi disperati della madre. Al primo giorno del processo la donna ha testimoniato in aula e ha descritto questo terribile viaggio della speranza. Ai microfoni della Bayerischer Rundfunk ha raccontato: «Ho aiutato mio figlio a scendere e poi ho visto che aveva tutti i capelli bruciati». Poi ha rivolto la sguardo su sua figlia che era a terra: «Lei era ferita e gridava: mamma, aiutami.È stata la cosa più terribile che ci sia, non posso descrivere il dolore. Quando sono fuggita, pensavo che avrei dato ai miei figli un nuovo futuro, non immaginavo di dover seppellire mia figlia qui».

Il dibattimento continuerà nei prossimi giorni e si concluderà verso la fine di febbraio.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

alessandro_apostolo 11 mesi fa su tio
Poverino.. mi raccomando quando torna non avendo più un lavoro manteniamolo con l’assistenza

Gus 11 mesi fa su tio
L'irakeno domiciliato a Lugano. E i funzionari di Gobbi, cosi solerti in altre circostanze, non hanno niente da dire?

Dan1962 11 mesi fa su tio
Itakeno domiciliato a Lugano come mai ?

Jojo1965 11 mesi fa su tio
disgraziato, dovrebbe marcire in galera

Pocahontas 11 mesi fa su tio
Si, poi mi raccomando, appena esce lo riaccogliamo a braccia aperte a Lugano neh!!! Poverino ha qui la famiglia...bisognerà ricongiungere la famiglia...

carlo56 11 mesi fa su tio
per firtuna lo processano in Germania: da noi rischiava anche di farla franca con una multa (condanna sospesa con il pagamento di x aliquote giornaliere… ndr!)

Meri lu 11 mesi fa su tio
speriamo che dopo che abbia scontato la pena di carcere, sia mandato al suo paese di origine Biglietto di solo andata!!!

357magum 11 mesi fa su tio
Speriamo che almeno la Germania decreti una pesante pena a questo criminale….fosse stato processato in Svizzera se la cavava con un annetto in condizionale, perdeva magari il lavoro e si faceva mantenere dal cittadino pantalone …..

Gigetto 1970 11 mesi fa su tio
Risposta a 357magum
Ben detto.

curiuus 11 mesi fa su tio
Un passatore iracheno domiciliato a Lugano.... tant par cambiaa un altro che si stava integrando... 😒😒😒

G&N 11 mesi fa su tio
Risposta a curiuus
Questo delinquente ha capito tutto, in Svizzera si può fare! Tanto gli Svizzeri non ti fanno niente!

igor.86 11 mesi fa su tio
Risposta a G&N
Ha sicuramente scoperte che in italia nel filo passano 3 Kv in corrente continua, mentre da noi in Svizzera abbiamo 15Kv in corrente alternata, cosi anche in Tio hanno imparato che non bisogna toccare il filo per prendere la scarica… spero che marcisca in galera in germania e che i controlli vengano aumentati notevolmente.
NOTIZIE PIÙ LETTE